A Bruxelles, l’Unione Europea ha annunciato la sua disponibilità a utilizzare il suo più potente strumento commerciale nei confronti degli Stati Uniti. La decisione segue la minaccia del presidente Donald Trump di imporre pesanti dazi e le sue recenti dichiarazioni contro l’UE. Il Commissario per l’Agricoltura Christophe Hansen, a seguito di un incontro a Parigi con Annie Genevard, sua omologa francese, ha dichiarato che l’UE potrebbe attivare lo Strumento Anticoercizione (ACI). Questo “bazooka commerciale”, concepito durante la prima amministrazione Trump dal 2017 al 2021, è progettato per contrastare discriminazioni commerciali come tariffe o restrizioni sugli investimenti.
Le parole di Hansen sono arrivate subito dopo la minaccia di Trump di applicare dazi del 25% su automobili e altri beni europei, scatenando un’immediata reazione politica in Europa. Bernd Lange, presidente del comitato per il commercio internazionale del Parlamento Europeo, ha sottolineato che l’UE non si farà intimidire da minacce e pressioni. Questa situazione ha riacceso le critiche commerciali di Trump contro l’Europa, accusando l’UE di non acquistare abbastanza beni statunitensi e di un presunto deficit commerciale transatlantico di 300 miliardi di dollari, una cifra decisamente esagerata.
Nonostante il supporto storico degli Stati Uniti per un’Europa unita come baluardo contro l’ex Unione Sovietica, Trump ha affermato che l’UE fosse stata creata per trarre vantaggio dagli USA. Questa visione è stata immediatamente confutata dal primo ministro polacco Donald Tusk, che ha ribadito come l’UE sia stata formata per promuovere la pace e il commercio equo.
La potenziale attivazione dello Strumento Anticoercizione segna un cambiamento rispetto alla posizione precedente, in cui il Commissario europeo al Commercio, Maroš Šefčovič, aveva parlato di un uso puramente teorico dello strumento. Con Trump pronto a reintrodurre dazi su acciaio e alluminio a breve, l’UE si prepara a rispondere in modo adeguato.
I leader europei stanno già considerando misure di ritorsione, inclusi dazi su prodotti simbolo dell’industria americana, come motociclette Harley Davidson e bourbon del Kentucky. Gli sforzi diplomatici, come quelli del presidente francese Emmanuel Macron, che aveva cercato di persuadere Trump a combattere la Cina piuttosto che l’Europa, sembrano ora insufficienti a fronte della dura retorica del presidente americano.
L’Europa è anche pronta ad aumentare il suo budget per la difesa, come un possibile modo per disinnescare le tensioni con gli Stati Uniti. Il ministro dell’Industria italiano Adolfo Urso ha suggerito che le spese per la difesa potrebbero essere un punto di negoziazione con Trump, mentre altri leader europei sottolineano la necessità di mantenere l’unità di fronte a una potenziale guerra commerciale.
Dal cuore dell’Europa, i giornalisti Camille Gijs, Jordyn Dahl e Bartosz Brzeziński hanno riportato gli sviluppi della situazione da Bruxelles, mentre Giorgio Leali ha offerto aggiornamenti da Parigi.