Giorgia Meloni si trova in una situazione delicata a Londra, dove è attesa per una serie di incontri cruciali. Prima del summit, la premier italiana ha avuto una conversazione telefonica con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in vista di un altro incontro significativo con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In agenda, è previsto un colloquio bilaterale con il primo ministro britannico Keir Starmer. L’incontro, pianificato da tempo, includerà discussioni su questioni come l’immigrazione irregolare, secondo fonti di Palazzo Chigi, e precederà un ampio vertice che coinvolgerà 18 Paesi, oltre a rappresentanti dell’UE e della NATO, focalizzato sulla situazione in Ucraina.

Meloni mira a promuovere una posizione strategica intermedia, lavorando per rafforzare un tavolo comune con gli Stati Uniti. C’è l’ipotesi, ventilata all’interno del governo, di operare sotto l’ombrello della NATO, considerata la cornice ottimale per fornire a Kiev le garanzie di sicurezza richieste da Zelensky. Secondo una sua recente dichiarazione, “ogni divisione dell’Occidente ci rende tutti più deboli”, per questo Meloni intende spingere sulla collaborazione unitaria.

Durante i colloqui avuti con i due vicepremier, Meloni ha sottolineato la necessità di “equilibrio” tra la coesione europea e l’ambizione italiana di rivestire un ruolo centrale nei rapporti con gli Stati Uniti. La strategia si basa sulla capacità della premier di costruire un rapporto positivo con Trump mentre tenta di calmare Zelensky.

Nel contesto nazionale, Meloni affronta sfide aggiuntive derivanti da alcune divergenze interne. Sebbene ci sia un allineamento con Antonio Tajani sulla linea e la strategia da seguire, le affermazioni pro-Trump di Matteo Salvini senza mezzi termini creano complicazioni. Meloni avrebbe chiesto ulteriormente al leader leghista di moderare la sua retorica.

La proposta di un vertice immediato tra Stati Uniti, Paesi europei e alleati per discutere delle grandi sfide attuali, in particolare riguardo all’Ucraina, sarà un punto cardine del discorso di Meloni al summit. La sua intenzione è di mantenere tutti i partecipanti al tavolo delle negoziazioni, cercando di evitare un’escalation delle tensioni, che invece vertici come quello di Parigi o quello di Londra rischiano di innescare.

Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri, sostiene la necessità di una diplomazia attenta per non perdere un alleato storico come gli Stati Uniti, puntando su realismo e umiltà. Cirielli esorta a mantenere una posizione di principio accanto all’Ucraina, ma di rimanere neutrali nella polemica tra Trump e Zelensky.

Per delineare una strategia chiara, Meloni è consapevole di dover preparare il terreno, con possibili ulteriori contatti telefonici con Trump. Oggi sarà fondamentale capire la proposta concreta che Starmer presenterà al tavolo di Lancaster House. Ci si aspetta che Meloni ripresenti le sue riserve sull’idea di un invio di truppe europee per il mantenimento della pace, un’ipotesi posta da Macron e sostenuta dal Regno Unito, che il governo italiano considera rischiosa. L’Alleanza Atlantica resta il quadro preferito da Palazzo Chigi.

Prima del colpo di scena del bilaterale, si è parlato anche del celebre gatto di Downing Street, Larry il gatto, con Meloni che ha menzionato i suoi due felini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *