Il vertice tenutosi a Londra ha riunito 19 leader europei e mondiali, segnando un momento cruciale per discutere delle tensioni globali, a partire dagli incontri recenti alla Casa Bianca. L’incontro è cominciato con un caloroso benvenuto al presidente ucraino Zelensky, simbolo di un’unità attorno alla questione ucraina. Il primo ministro britannico, Keir Starmer, ha messo in evidenza l’importanza storica della situazione attuale, sottolineando l’urgenza di un’azione congiunta per promuovere una pace stabile e giusta in Ucraina.
Durante i colloqui, che si sono svolti a Lancaster House, è stata raggiunta un’intesa su quattro punti principali. Tra questi, la continuazione degli aiuti militari all’Ucraina e l’intensificazione delle sanzioni economiche alla Russia, la garanzia della sovranità ucraina con Kiev inclusa in ogni negoziazione, e il rafforzamento delle capacità difensive ucraine per evitare future aggressioni. Inoltre, è stata proposta la creazione di una “coalizione dei volenterosi”, tramite un contingente militare per garantire la pace in Ucraina, un’iniziativa particolarmente rilevante e soggetta a differenti interpretazioni.
Londra e Parigi sono alla guida di questa proposta, supportate da una “cabina di regia” alla quale si potranno unire altri Paesi. Starmer ha annunciato l’interesse di numerose nazioni, pur senza fare nomi specifici, ma ha chiarito che il coinvolgimento è facoltativo. Tuttavia, sottolinea l’urgenza per chi è disposto a intensificare i piani. L’implicazione è che l’Europa debba assumersi maggiori responsabilità, richiedendo comunque un sostegno forte dagli Stati Uniti.
Tra i potenziali partecipanti alla coalizione, la Polonia sembra una candidata ovvia grazie alla sua forza militare, nonostante la riluttanza manifestata fino a ora. Anche i Paesi nordici, facenti parte dell’alleanza Jef guidata dal Regno Unito, sono in discussione. L’Italia gioca un ruolo chiave attraverso le politiche di Giorgia Meloni nelle comunicazioni tra Europa e USA.
Il summit ha rappresentato un richiamo per l’Europa, evidenziando la necessità di non rimanere in disparte. Come ha indicato il segretario della Nato, Mark Rutte, diversi Paesi hanno annunciato l’intenzione di aumentare i bilanci per la difesa, mentre Ursula von der Leyen si è impegnata a presentare un piano per il riarmo europeo. Questo concetto sottolinea la preoccupazione di un possibile declino della centralità dell’Unione europea rispetto alle iniziative nazionali. Starmer ha esplicitamente enfatizzato la necessità di collaborare con quei Paesi pronti a muoversi rapidamente, in contrapposizione a ritmi lenti dettati dalla burocrazia comunitaria.
Infine, l’emergere di nuovi paradigmi geopolitici è un tema discusso a Londra e Parigi, con la consapevolezza che le vecchie strutture dell’Unione Europea potrebbero non essere più adeguate a rispondere alle urgenze contemporanee. L’ordine mondiale sta cambiando, e con esso le modalità di interazione tra le nazioni europee.