Le crescenti preoccupazioni riguardo alla possibilità che Donald Trump possa marginalizzare gli alleati tradizionali degli Stati Uniti e intavolare accordi con Mosca, hanno spinto i paesi dell’Europa orientale a sollecitare un incremento delle spese per la difesa da parte dell’Unione Europea. L’obiettivo è quello di garantire il duraturo supporto del presidente americano.
Il ministro degli Esteri lituano Kęstutis Budrys ha sottolineato l’urgenza di questo impegno durante dei recenti colloqui con diplomatici europei a Bruxelles. Afferma che non si tratta solo di nazioni confinanti con la Russia, ma che l’intero continente potrebbe essere coinvolto in uno scenario di guerra in tempi brevi, pertanto, è essenziale un impegno condiviso e tempestivo in materia di difesa.
Mentre i leader europei si preparano a incontrarsi a Londra per decidere la loro prossima mossa dopo i dialoghi tra Stati Uniti e Russia, ascolteranno anche un resoconto del Primo Ministro britannico Keir Starmer riguardo alla recente visita di Trump alla Casa Bianca. Una riunione d’emergenza è in programma per il 6 marzo, dove si discuteranno strategie per aumentare le spese militari e fornire ulteriore supporto all’Ucraina.
Paesi come la Lituania e la Polonia, da tempo promotori di una maggiore cooperazione in difesa all’interno del blocco, vedono in questo contesto un’opportunità per rafforzare la loro posizione. In particolare, Budrys sottolinea che un impegno deciso da parte degli stati membri è fondamentale non solo per la sicurezza interna, ma anche per mantenere un posto al tavolo delle trattative globali.
La Polonia, attualmente alla presidenza del Consiglio dell’UE, sta cercando di influenzare i suoi partner europei verso un maggiore investimento nella difesa. Magdalena Sobkowiak-Czarnecka, rappresentante polacca per gli affari dell’UE, sostiene la necessità di una revisione delle spese nei vari Stati membri, sottolineando l’importanza di una visione condivisa sulla sicurezza.
Ci sono stati due attitudini distinte tra i paesi dell’UE rispetto alle spese militari, ma sembra crescere la consapevolezza che l’Europa debba essere proattiva e definire la propria agenda strategica, senza dipendere unicamente da altri alleati internazionali. Questo approccio è fondamentale non solo per la pianificazione di una pace duratura in Ucraina, ma anche per la stabilità a lungo termine del continente.
La situazione è particolarmente delicata dopo che gli Stati Uniti hanno condotto colloqui diretti con la Russia escludendo l’UE e l’Ucraina. Questo ha generato sconcerto tra i diplomatici europei, incluse figure chiave all’interno dell’UE, che temono un isolamento nel gestione del rapporto con Mosca. Con l’agenda trasatlanticamente in mutamento, è cruciale che l’Europa lavori per rafforzare la propria posizione e prepararsi in maniera autonoma a eventuali sviluppi futuri.