Le condizioni di Papa Francesco continuano a essere stabili, benché la prognosi resti riservata. Nella giornata odierna, la Santa Sede ha aggiornato la situazione clinica del Santo Padre, sottolineando che non sono stati riscontrati episodi di insufficienza respiratoria o broncospasmo. Il Papa, infatti, si è mantenuto senza febbre, vigile e collaborante con le terapie.

Durante la giornata, il Pontefice ha alternato momenti di preghiera e riposo, e ha ricevuto l’Eucarestia al mattino. Sebbene inizialmente sia passato all’ossigenoterapia ad alti flussi, è previsto che nella notte venga ripristinata la ventilazione meccanica non invasiva, cioè l’utilizzo della maschera dell’ossigeno, fino alla mattina successiva.

Lunedì 3 marzo non è stata una giornata favorevole per Francesco, che ha dovuto affrontare due crisi respiratorie, le terze e le quarte dall’inizio del ricovero. Il bollettino medico del policlinico Gemelli, diffuso in serata, faceva riferimento a “insufficienza respiratoria acuta” causata da un accumulo di muco endobronchiale, provocando broncospasmo. Nonostante la notte successiva si sia svolta senza ulteriori problemi, la situazione del Pontefice è tutt’altro che rassicurante.

Il Papa, infatti, non è ancora fuori pericolo. Le fonti vaticane spiegano che l’assenza di respiro sperimentata implica sofferenza. Per migliorare la respirazione, i medici hanno eseguito due broncoscopie per l’aspirazione di secrezioni abbondanti. Le condizioni non sono semplici per un uomo di 88 anni che soffre di problemi respiratori dal ricovero del 29 marzo 2023, momento in cui si era sentito male dopo un’udienza generale. Nel tempo, la bronchite del Papa è divenuta cronica e la terapia cortisonica somministrata prima del ricovero, seppur con l’intento di agevolare la respirazione, ha contribuito ad abbassare le difese immunitarie favorendo un’«infezione polimicrobica» ai polmoni.

L’accumulo di muco, infatti, è una conseguenza della polmonite bilaterale. I bronchi e i polmoni reagiscono producendo muco per eliminare i batteri, causando contrazione e difficoltà respiratorie. Il fatto che questi episodi di broncospasmo non siano inattesi dimostra la complessità del quadro clinico. Nonostante ciò, il Papa prosegue la terapia respiratoria senza maschera, utilizzando ossigeno ad alto flusso con i naselli, evidenziando che non è ancora fuori pericolo.

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