L’economia tedesca, la più solida in Europa, si appresta a rafforzare notevolmente le sue capacità difensive. Il neo cancelliere designato, Friedrich Merz, ha infatti rivelato un ambizioso piano per allentare i rigidi vincoli fiscali costituzionali applicati alla spesa per la difesa. “In risposta alle minacce che colpiscono la nostra libertà e la pace nel continente europeo”, ha dichiarato Merz a Berlino, “è giunto il momento di applicare il principio del ‘tutto ciò che è necessario’ alla nostra difesa”. L’iniziativa mira a incanalare centinaia di miliardi di euro non solo verso la difesa, ma anche verso infrastrutture strategiche, in un contesto di crescente preoccupazione tra i leader europei riguardo alla politica della Casa Bianca, in particolare verso la NATO e l’Ucraina.

Nel tentativo di mostrare la rinnovata determinazione della Germania prima del vertice di emergenza dei 27 leader dell’UE a Bruxelles, Merz ha chiesto di sbloccare la spesa per la difesa. “Le dinamiche politiche in Europa e nel mondo stanno cambiando più rapidamente di quanto si pensasse”, ha affermato, sottolineando l’urgenza per Germania e Europa di compiere sforzi straordinari per preservare le loro capacità di difesa. Una delle proposte chiave avanzate da Merz è esentare le spese per la difesa che superano l’1% del PIL dalle restrizioni imposte dal freno del debito, che attualmente limita il disavanzo strutturale allo 0,35% del PIL, salvo casi eccezionali.

Dettagli su come verranno utilizzate queste nuove capacità di spesa mancano ancora. Tuttavia, Merz ha presentato il progetto insieme ai leader del Partito Socialdemocratico (SPD), con cui sta negoziando una coalizione di governo. Lars Klingbeil, co-leader dell’SPD, ha sottolineato l’importanza di investire in un’Europa sicura, definendolo “forse il compito più cruciale” della sua generazione politica, specialmente considerando gli sviluppi più recenti nella Sala Ovale con il presidente Zelenskyy. Il prossimo governo di coalizione tra conservatori e SPD potrebbe quindi avviare una revisione profonda del freno del debito entro l’anno per facilitare ulteriori investimenti.

Questo annuncio riflette un cambiamento significativo nella politica dei conservatori tedeschi, da sempre propensi alla disciplina fiscale rigorosa, introdotta nel 2009 sotto Angela Merkel durante la crisi del debito europeo. Parallelamente, la Bundesbank ha proposto un incremento temporaneo del limite di prestiti netti annui al 1,4% del PIL, che potrebbe liberare circa 220 miliardi di euro di risorse aggiuntive entro la fine del decennio.

Merz e l’SPD hanno anche svelato un piano per un fondo speciale di 500 miliardi di euro per progetti infrastrutturali, al di fuori del bilancio corrente, destinato non solo a rivitalizzare l’economia tedesca, ma anche a ottenere l’appoggio dei legislatori di sinistra, generalmente contrari a un aumento della spesa militare. Tuttavia, la strada per la ratifica è tutt’altro che spianata: è richiesta una maggioranza dei due terzi in parlamento per far passare l’esenzione parziale ai vincoli fiscali e il nuovo fondo infrastrutturale.

Nonostante la pressione a procedere celermente a causa dell’alleanza NATO in rapido deterioramento e della crescente forza politica di gruppi come l’Alternativa per la Germania e La Sinistra, che potrebbero ostacolare tali misure, i conservatori e l’SPD intendono portare le proposte al voto nelle sessioni attuali del parlamento. Per ottenere il consenso necessario, sarà cruciale l’appoggio dei Verdi. Tuttavia, molti esponenti verdi si sono mostrati scettici, pretendendo una riforma più radicale e immediata del freno del debito che consenta investimenti anche nella transizione verso l’energia pulita e nella crescita economica.

Felix Banaszak, leader dei Verdi, ha evidenziato la necessità di una riforma completa del freno del debito, che ritiene essenziale non solo per la sicurezza e la libertà a lungo termine, ma anche per promuovere gli investimenti in settori chiave come il clima e le infrastrutture.

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