A Bruxelles, durante un vertice straordinario dell’Unione Europea, i leader europei hanno incontrato il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, manifestando unità e determinazione nel continuare a fornire supporto militare all’Ucraina. Nonostante la situazione tesa e i cambiamenti politici degli Stati Uniti sotto la presidenza di Donald Trump, i capi di Stato europei si sono rivelati risoluti nel loro impegno, offrendo abbracci simbolici e dichiarazioni di sostegno.
In concomitanza con la riduzione degli aiuti militari e delle informazioni da parte degli Stati Uniti, il vertice rappresentava una speranza per nuovi impegni da parte dell’UE. Tuttavia, le attese sono state in parte disattese. Nonostante la dichiarata intenzione di rafforzare il settore della difesa europea, l’accordo sui dettagli per sostenere l’Ucraina è stato bloccato dall’opposizione del Primo Ministro ungherese Viktor Orbán, noto per il suo appoggio alla Russia di Vladimir Putin.
I restanti paesi dell’UE, ad esclusione dell’Ungheria, hanno sottoscritto una dichiarazione a favore dell’Ucraina, delineando linee guida per futuri negoziati di pace e offrendo l’appoggio per l’adesione di Kiev all’Unione entro il 2030. Tuttavia, le promesse di aiuti militari concreti sono rimaste generiche e senza obiettivi di finanziamento specifici.
Il Presidente Zelenskyy, giunto a Bruxelles, ha fatto appello all’UE affinché acceleri i finanziamenti alla difesa ucraina e introduca un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca. Ha inoltre sottolineato l’importanza di mantenere la posizione militare ucraina più forte possibile. Il suo intervento, tuttavia, non ha portato ad una mobilitazione unanime nell’incontro europeo.
Altre nazioni, come la Norvegia, hanno promesso ulteriori fondi per l’aiuto militare diretto all’Ucraina, superando i propri impegni precedenti. La questione cruciale rimane se i paesi europei riusciranno a colmare il vuoto lasciato dalla riduzione del supporto statunitense, specialmente per quanto riguarda l’intelligence.
L’assenza di un piano unificato per la difesa collettiva europea è emersa come una delle principali preoccupazioni. Un ulteriore elemento di incertezza deriva dai report sugli Stati Uniti che metterebbero in discussione il loro impegno verso la NATO, creando agitazione riguardo alla sicurezza continentale.
In definitiva, mentre l’UE è impegnata a mantenere il supporto all’Ucraina, le discussioni sulla difesa europea e la garanzia di sicurezza controbilanciano le priorità, evidenziando una complessa rete di decisioni geopolitiche di fronte alla crisi in corso.