La scomparsa di Gene Hackman non rappresenta solo la perdita di una leggenda di Hollywood, ma anche quella di un uomo fragile e abbandonato a se stesso. Ciò che ha sconvolto molti è stato l’inaspettato epilogo della sua vita: un finale che nessuno si sarebbe mai immaginato per una figura così eminente. Anche se molte questioni restano ancora da chiarire, le informazioni finora rese note lasciano stupiti: Hackman, all’età di 95 anni, soffriva di gravi problemi di salute e pare sia rimasto privo di soccorso per più di una settimana, forse addirittura dieci giorni, disteso sul pavimento della sua abitazione. Solamente due giardinieri, casualmente, scoprirono l’accaduto e contattarono le autorità. Oggi, a diverse settimane dal ritrovamento avvenuto il 27 febbraio, persiste una domanda che attraversa oceani e confini: com’è stato possibile?

È incredibile che nessuno fosse in contatto con Hackman o con la sua coniuge Betsy Arakawa. È sorprendente che per giorni nessuno si sia preoccupato della loro assenza di notizie. Hackman era un’icona mondiale, circondato probabilmente da amici veri o presunti. Inoltre, era una persona facoltosa con un personale domestico che ci si aspetterebbe numeroso e sollecito. Eppure, nessuno sembrava essersi reso conto della situazione. Ancora più sconvolgente è venuto alla luce che i suoi tre figli, benché non avessero dichiarato dissapori, non avessero contatto il padre per settimane. Sebbene fosse anziano e malato, per loro sembrava normale non sentirlo per periodi prolungati.

Hackman, negli ultimi decenni della sua vita, pare si fosse ritirato completamente dalla scena pubblica. Dal 1990 aveva scelto con la moglie di vivere nel ranch che avevano restaurato, un luogo idilliaco trasformato in un santuario personale, lontano dai riflettori. Col progredire della malattia, la coppia si era sempre più isolata. Le autorità ritengono che Hackman, colpito da una forma avanzata di Alzheimer, non fosse cosciente degli eventi, soprattutto dopo la morte della moglie, morta sette giorni prima di lui a causa della sindrome da Hantavirus, una malattia rara e severa trasmessa dai roditori.

La morte di Arakawa segnò l’inizio della lenta agonia di Hackman, il cui cuore, già debilitato, si fermò del tutto. Gli amici della coppia, Daniel e Barbara Lenihan, hanno dichiarato ai media che i coniugi avevano deciso di vivere in solitudine, una scelta rispettata da chi li conosceva, anche se questo ha portato alla tragedia del loro silenzio irreversibile.

Quella di Hackman è stata la conclusione singolare di un personaggio straordinario: un astro del cinema che, una volta rientrato nel buio, ha terminato il suo percorso senza che nessuno se ne accorgesse.

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