A Berlino, cresce la preoccupazione tra i vertici dell’intelligence del Bundestag riguardo alla dipendenza dall’intelligence statunitense, spingendo a considerare la creazione di una rete di spionaggio europea autonoma. Konstantin von Notz, alla guida del comitato di sorveglianza dell’intelligence del parlamento tedesco, ha sottolineato l’importanza di sviluppare un sistema europeo di condivisione delle informazioni, che potrebbe essere denominato “Euro Eyes”. La proposta mira a permettere uno scambio rapido e sicuro di dati tra Stati forti su basi legali ben definite, specialmente in un contesto di incertezze crescenti nei rapporti transatlantici.

L’iniziativa prende forma in un periodo in cui le relazioni tra alleati stanno vivendo tensioni, amplificate dall’annuncio da parte della CIA di interrompere lo scambio di informazioni con l’Ucraina. Tale decisione, confermata da John Ratcliffe, ha acuito i timori che restrizioni simili possano colpire anche la Germania, mettendo a rischio la sicurezza del continente europeo. Roderich Kiesewetter, vicepresidente del comitato di sorveglianza dell’intelligence del Bundestag, ha avvertito dei rischi di un simile “cambio di paradigma”, sottolineando la necessità di strutture alternative qualora il supporto statunitense venisse meno.

Le agenzie di sicurezza tedesche hanno storicamente fatto affidamento sulle informazioni provenienti da oltreoceano per contrastare minacce terroristiche e attacchi cyber, oltre a monitorare attività di spionaggio. Tuttavia, la possibilità di perdere accesso a tali risorse spinge a riflettere su soluzioni europee. Anche l’UE sta esaminando opzioni in tale direzione. Un rapporto redatto dall’ex presidente finlandese Sauli Niinistö, su incarico di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, suggerisce l’istituzione di un servizio di cooperazione di intelligence dell’UE per contrastare ingerenze esterne, sostenendo che una rete di condivisione propria ridurrebbe la dipendenza da Washington.

Nel frattempo, il ministro della Difesa ucraino, Rustem Umerov, in un incontro a Berlino con il suo omologo tedesco Boris Pistorius, ha segnalato che l’Ucraina sta già esplorando alternative in campo di intelligence. Pur non avendo ancora dettagli su eventuali limitazioni, Umerov ha indicato che Kiev è pronta a chiedere anche il supporto tedesco, se necessario. Questo scenario sottolinea l’urgenza di una risposta comune europea, rendendo “Euro Eyes” una proposta sempre più pressante per la sicurezza del continente.

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