Volodymyr Zelensky si è recato in Arabia Saudita per un incontro con il principe ereditario Mohammad bin Salman, con l’obiettivo di discutere diverse questioni cruciali per l’Ucraina. I colloqui, che si svolgeranno con l’ausilio di un interprete, mirano a evitare qualsiasi tensione con gli Stati Uniti e a stabilire un dialogo produttivo che possa contribuire a porre fine al conflitto con la Russia.

Il presidente ucraino ha pianificato un incontro esclusivo con il principe saudita, mentre la delegazione ucraina, guidata da Andriy Yermak, si confronterà con la controparte statunitense rappresentata dal segretario di Stato Marco Rubio. L’intento è quello di ripristinare la cooperazione militare con gli USA, firmare un accordo per utilizzare le risorse minerarie ucraine e favorire una mediazione che possa culminare in un dialogo costruttivo con la Russia.

L’incontro avverrà in un contesto di incertezza e tensioni, in parte alimentate dalle dichiarazioni ambigue di Donald Trump, che di recente ha criticato Zelensky e mantenuto un approccio collaborativo con Vladimir Putin. Sebbene l’ex presidente americano abbia sollevato l’ipotesi di sanzioni contro la Russia e di una parziale revoca della sospensione della cooperazione militare con l’Ucraina, il suo atteggiamento sembra confuso, creando perplessità sulle sue reali intenzioni.

Nel frattempo, le forze russe continuano le loro operazioni nella regione del Donbass e nel Kursk, avanzando grazie alla diminuzione degli aiuti militari statunitensi agli ucraini. La delegazione ucraina a Gedda prevede di proporre un cessate il fuoco temporaneo, che includa il Mar Nero e l’uso di missili a lungo raggio, oltre a considerare uno scambio di prigionieri di guerra tra le due nazioni come gesto preliminare per migliorare i rapporti.

Parallelamente, il segretario di Stato Marco Rubio ha manifestato un atteggiamento prudente, suggerendo che sarebbe opportuno valutare la disponibilità degli ucraini a fare concessioni sui territori occupati dal 2014. L’obiettivo principale sembra quello di esplorare quanto le parti interessate siano disposte a cedere per raggiungere un accordo di pace.

Infine, nonostante la pressione americana, il governo ucraino si dimostra determinato a negoziare, cercando di indurre Mosca a chiarire le sue reali intenzioni. Tuttavia, il presidente Putin persiste nella sua richiesta di piena sovranità sulle regioni contese e nel disarmo di Kiev, condizioni che equivalgono alla resa totale di Zelensky.

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