Nei corridoi degli affari europei, cresce la preoccupazione tra i governi dell’Unione europea in merito ai piani di spesa annunciati dal futuro cancelliere tedesco. L’intervento ha destato timori di possibili distorsioni nel mercato unico del blocco, avvantaggiando slealmente la Germania. A un mese dalle elezioni che quasi certamente porteranno Friedrich Merz al comando a Berlino, la camera alta del parlamento ha recentemente approvato una modifica alla costituzione del paese, consentendo investimenti per la difesa superiori all’1% del prodotto interno lordo, aggirando le rigide regole fiscali e accompagnando un robusto pacchetto da 500 miliardi di euro per infrastrutture e energie rinnovabili.

L’allentamento della severità di bilancio da parte di Berlino è stato apprezzato dai suoi alleati europei, ma l’incertezza resta alta per l’impatto che potrebbe verificarsi mentre le economie europee cercano di riprendersi dopo gli eventi legati alla pandemia e al conflitto in Ucraina, con l’ombra di una possibile guerra commerciale con gli Stati Uniti che incombe. La scorsa settimana, durante il vertice dell’UE a Bruxelles ― al quale la Germania ha partecipato con il cancelliere uscente Olaf Scholz, dato che il nuovo governo non è ancora stato formato ― non si è discusso del tema, preferendo concentrarsi sull’ampliamento delle capacità difensive del continente. Tuttavia, la questione ha già generato preoccupazioni tra i membri dell’UE e la Commissione europea, che monitora le sovvenzioni statali ― denominate “aiuti di Stato” ―, con numerosi diplomatici che hanno manifestato le loro apprensioni.

Il divario crescente tra le due principali economie europee, causato dall’aumento della spesa tedesca ― che punta a sfiorare 1 trilione di euro nel prossimo decennio soprattutto per la difesa, infrastrutture ed energia verde ―, ridurrà la pressione sul bilancio regolare tedesco, lasciando spazio per investimenti ulteriori. Una porzione di questi fondi è destinata a sovvenzioni industriali, suscitando il rischio di dare un vantaggio ingiusto alle aziende tedesche rispetto ai loro concorrenti europei. Un ex ministro francese ha sottolineato che, sebbene gli investimenti possano giovare all’economia francese espandendo i mercati, esiste il pericolo di ampliare il divario di produttività tra i due paesi.

La Francia, insieme a Italia e Spagna, ha insistito affinché l’UE pensi a nuove proposte per bilanciare quelle che considerano potenziali “distorsioni” del mercato unico, attraverso finanziamenti comuni da parte di tutti gli Stati membri, un’idea però respinta dalla Germania. Un diplomatico europeo ha ribadito l’importanza di affrontare le possibili distorsioni, aggiungendo che restano da vedere le sovvenzioni che il nuovo governo tedesco introdurrà nel suo patto di coalizione finale.

Già nel 2022, Scholz aveva affrontato critiche in Europa per il suo piano da 200 miliardi di euro volto a ridurre i costi energetici in Germania all’inizio della crisi ucraina. Jessica Rosencrantz, ministro degli affari europei svedese, ha espresso apprezzamento per l’aumento della spesa tedesca per la difesa, ma ha richiamato l’attenzione sulla necessità di rispettare le regole sugli aiuti di Stato.

L’aumento delle spese promosso da Merz riflette un cambio di rotta significativo rispetto alla tradizionale austerità finanziaria della Germania, in particolare del partito conservatore di Merz, e ha già causato attriti in Europa, mentre Berlino cerca di allentare le rigide regole fiscali dell’UE che aveva fortemente sostenuto in passato. Un rappresentante tedesco ha cercato di minimizzare le preoccupazioni riguardo al mercato unico, sottolineando che la nuova politica di spesa ha ricevuto accoglienza favorevole, anche da parte del presidente francese Emmanuel Macron durante una recente visita a Berlino.

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