Marco Travaglio si prepara a salire sul palco, ma la folla lo ha già individuato, esprimendo entusiasmo con grida di approvazione e gesti affettuosi. Lui, ben noto per la sua disinvoltura, risponde con sorrisi compiaciuti. I fotografi cercano di catturare il volto del protagonista del mondo grillino. Tra la folla si distingue anche Paola Taverna con il suo tipico “Ahò, ammazza quanti semo!”. È una scena di grande vitalità. Il corteo pacifista del Movimento 5 Stelle continua a riempire via dei Fori Imperiali con un impatto visivo sorprendente e inaspettato, lasciando i cronisti al di là delle transenne a tentare una giusta interpretazione degli eventi. Non si tratta solo di opporsi al riarmo europeo, ma di un’esibizione di forza politica significativa.

Giuseppe Conte, leader del Movimento, mostra a Elly Schlein di cosa è capace, mettendo in discussione la sua candidatura a premier. Iniziando il suo percorso alla guida del partito, Conte ha espresso un concetto di pace piuttosto insolito, evitando qualsiasi supporto agli ucraini all’inizio dell’invasione russa. Conte, infatti, mantiene un legame con Donald Trump, fattore che avvicina le sue posizioni a quelle di Matteo Salvini.

L’evento è iniziato a Piazza Vittorio, nel quartiere Esquilino di Roma, caratterizzato dalla sua diversità culturale. Nonostante le difficoltà socio-economiche, il corteo prende vita tra striscioni e cori rivolti anche contro la premier Meloni. Dal PD è presente Francesco Boccia, ma l’accoglienza ricevuta non è delle migliori, con manifestanti pronti a criticare il “campo largo” e appoggiare cause popolari.

Il corteo esibisce simboli di protesta verso l’Europa e ignora Trump. C’è uno striscione a favore del popolo russo e applausi per lo youtuber Simone Cicalone. Rita De Crescenzo, influencer partenopea, ignora Barbero e cerca un contatto con Conte, proponendo la sua candidatura grazie ai suoi numerosi follower. Tuttavia, Conte si concentra sul PD, ignorando la proposta di De Crescenzo.

L’evento vede la partecipazione di personalità come Michele Santoro e richiama memorie di tempi passati, con riferimenti alle posizioni forti del M5S e alla promessa di abolire la povertà, un sogno mai realizzato. Nell’attuale turbinio, mentre diverse parti del pacifismo si uniscono, Travaglio commenta il livello di “pacifinti putiniani” presenti, concludendo con il pensiero di una possibile svolta politica grazie alla carta dell’alternativa.

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