Nelle prime ore del 13 aprile 2025, un raid aereo condotto da Israele ha colpito pesantemente l’ospedale al-Ahli situato nella città di Gaza. L’attacco ha causato la distruzione del pronto soccorso, dell’ingresso principale e del deposito di ossigeno destinato alla terapia intensiva. Fonti di Al Jazeera riferiscono che, a causa di questo bombardamento, medici e infermieri si sono trovati costretti ad evacuare urgentemente centinaia di pazienti nel cuore della notte. Le immagini che circolano sui social media mostrano scene drammatiche, con persone trasportate su barelle lungo le strade e all’interno degli edifici vicini. Fortunatamente, non si sono verificate perdite di vite umane, grazie a un avviso telefonico preventivo che ha permesso l’evacuazione dei pazienti prima del raid.

Il governo locale, sotto il controllo di Hamas, ha condannato l’attacco, definendolo un “nuovo terribile crimine” e una “flagrante violazione delle Convenzioni di Ginevra”. Questo evento si inserisce in un clima di crescente tensione nella Striscia di Gaza. Solo pochi giorni prima, il 9 aprile, un altro raid aereo israeliano aveva colpito un edificio residenziale nel quartiere di Shijaiyah, causando la morte di almeno 23 persone, tra cui otto donne e otto bambini.

Le ostilità attuali sono riemerse dopo la rottura di una tregua che era durata otto settimane tra Israele e Hamas. La comunità internazionale ha espresso forte preoccupazione per questa escalation di violenza. Tra le reazioni, l’Egitto ha fermamente condannato l’attacco all’ospedale al-Ahli, descrivendolo come una grave violazione del diritto internazionale umanitario e degli stessi principi fondamentali dell’umanità. Il governo egiziano ha esortato Israele a cessare immediatamente le sue politiche di punizione collettiva verso la popolazione della Striscia di Gaza.

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