In Germania, le autorità governative stanno cercando di rinforzare le capacità militari del Paese, affrontando al contempo una sfida cruciale: trovare chi si arruolerà volontariamente nelle forze armate. Il nuovo governo a Berlino, guidato dalla coalizione tra i Cristiano-Democratici e i Socialdemocratici, ha messo in luce un piano per istituire un servizio militare volontario con l’obiettivo di ricostituire la Bundeswehr, le forze armate tedesche, sempre più a corto di personale e risorse.

Tra le misure proposte, vi è quella di inviare un questionario a tutti i giovani maschi di 18 anni – con un’opzione volontaria per le donne – per determinare la loro disponibilità a servire nelle forze armate. Tuttavia, chi verrà selezionato dovrà esprimere il consenso a unirsi all’esercito. Il Ministro della Difesa, Boris Pistorius, esponente socialdemocratico, ha argomentato che questa iniziativa rappresenta un tentativo pragmatico di rendere l’esercito più attraente e resiliente.

Nonostante l’intento del piano, sussistono preoccupazioni circa la sua efficacia nel reclutare un numero sufficiente di volontari. Christian Richter, esperto in materia di difesa dell’Istituto tedesco per la Difesa e Studi Strategici, ha sottolineato che, senza un incremento significativo di giovani disposti ad arruolarsi, la Bundeswehr potrebbe non raggiungere i livelli necessari di soldati attivi e riservisti addestrati, mettendo a rischio le capacità difensive della Germania e quelle dell’intera NATO.

Negli ultimi decenni, l’esercito tedesco è stato oggetto di tagli e ridimensionamenti. La flotta di truppe si è stabilizzata attorno a 182.000 effettivi e le difficoltà di reclutamento si sono accentuate a causa dell’abolizione del servizio di leva nel 2011. La Bundeswehr ha faticato a mantenere la visibilità nel discorso pubblico, e il progressivo allontanamento della popolazione dai contatti diretti con l’esercito ha ulteriormente scosso la percezione nazionale.

In questo scenario, la Germania si trova a dover prendere decisioni rapide e strategiche. Il generale Carsten Breuer ha evidenziato l’urgenza di rafforzare le forze armate con almeno 100.000 nuovi soldati, mentre l’obiettivo complessivo si attesta a 460.000 unità, comprendendo anche riservisti e veterani addestrati. La prospettiva è quella di prepararsi per un potenziale scenario di crisi entro il 2029, anno in cui si prevede che la Russia potrebbe ricostruire la sua capacità convenzionale al punto da rappresentare una minaccia per i territori della NATO.

La strategia del nuovo governo si ispira vagamente al modello di “difesa totale” della Svezia, puntando sul volontariato militare anziché su un sistema obbligatorio. Tuttavia, il tempo a disposizione per attuare questo piano e ottenere i risultati desiderati si sta riducendo. L’amministrazione di Berlino è chiamata a bilanciare necessità urgenti di sicurezza con un approccio politico che cerca di evitare misure impopolari come la reintroduzione della leva obbligatoria.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *