La politica, che dovrebbe essere il luogo del confronto di idee e della ricerca di soluzioni per il bene comune, è spesso avvelenata dall’ideologia. Questa affermazione non è una provocazione, ma una constatazione che emerge osservando come, tanto a destra quanto a sinistra, le decisioni siano troppo spesso guidate da posizioni preconcette piuttosto che da un’analisi razionale della realtà. Un esempio lampante di come l’ideologia possa prevalere sul buon senso è la recente istituzione del “Liceo del Made in Italy”, una scelta che appare più dettata da un’idea romantica di valorizzazione delle tradizioni nazionali che da un reale bisogno educativo.

Il Liceo del Made in Italy: Un progetto insensato?

L’introduzione del “Liceo del Made in Italy” è stata presentata come un’innovazione nel panorama scolastico italiano, un modo per mettere in risalto le eccellenze produttive e culturali del nostro Paese. Tuttavia, è legittimo chiedersi quale sia l’effettiva utilità di un percorso di studi del genere in un mondo che corre sempre più velocemente verso l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione.

Il “Liceo del Made in Italy” si concentra su materie legate all’artigianato, all’enogastronomia, alla moda, e alle eccellenze tipiche della tradizione italiana. Nonostante queste siano aree importanti per l’economia italiana, è discutibile se abbiano bisogno di un liceo dedicato. In un’epoca in cui il mondo del lavoro richiede competenze digitali, scientifiche e tecnologiche sempre più avanzate, la scelta di creare un liceo che si incentra su tematiche così specifiche e tradizionali appare anacronistica e poco lungimirante.

L’alternativa di un Liceo Tecnologico

In molti, esperti di educazione e di mercato del lavoro, hanno più volte suggerito l’introduzione di un liceo tecnologico, un percorso di studi che formi le nuove generazioni alle sfide del XXI secolo. Un liceo tecnologico avrebbe potuto offrire una solida base di competenze in aree cruciali come l’informatica, l’intelligenza artificiale, la robotica, la cybersecurity e le scienze dei dati. Queste competenze sono richieste non solo nel mercato del lavoro italiano, ma anche a livello globale, dove l’Italia è in ritardo rispetto ad altri Paesi europei.

Se l’obiettivo del sistema scolastico è preparare i giovani ad affrontare il mondo del lavoro e a partecipare attivamente alla società del futuro, un liceo tecnologico avrebbe certamente rappresentato una scelta più razionale e allineata alle esigenze moderne. Tale percorso avrebbe favorito la creazione di una forza lavoro qualificata in grado di contribuire allo sviluppo economico e tecnologico del Paese. Al contrario, il “Liceo del Made in Italy” sembra rispondere più a un desiderio ideologico di preservare una certa idea di italianità che a un bisogno concreto della società contemporanea.

Pochi iscritti: un fallimento prevedibile

Il risultato di questa scelta ideologica è già evidente: secondo le ultime statistiche, solo poche decine di studenti in tutta Italia si sono iscritti al “Liceo del Made in Italy”. Questo dato non dovrebbe sorprendere. Gli studenti e le loro famiglie sono generalmente molto pragmatici nella scelta del percorso di studi, orientandosi verso opzioni che possano offrire reali opportunità di lavoro e di crescita personale. Un liceo focalizzato su un concetto così astratto e poco attinente alle necessità attuali non poteva che suscitare scarso interesse.

Quando l’ideologia soffoca il progresso

L’esempio del “Liceo del Made in Italy” dimostra come l’ideologia possa spesso soffocare il progresso. Invece di ascoltare le richieste del mercato del lavoro, di considerare le sfide globali e di preparare i giovani ad affrontare un mondo in rapida evoluzione, si preferisce rifugiarsi in una narrazione romantica e nostalgica del passato. Questo atteggiamento, che non è esclusivo di un determinato schieramento politico, ma trasversale a tutta la politica italiana, rappresenta il vero veleno che impedisce al Paese di compiere passi avanti significativi.

La politica deve essere in grado di affrontare le sfide del presente e del futuro con pragmatismo e visione strategica. La scelta di istituire un “Liceo del Made in Italy” invece di un liceo tecnologico è un chiaro esempio di come l’ideologia possa prevalere sul buon senso e sulle necessità concrete della società. Se si vuole davvero costruire un futuro migliore per le nuove generazioni, è fondamentale che la politica abbandoni le logiche ideologiche e si concentri sulla realtà dei fatti e sulle esigenze reali del mondo contemporaneo.

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