Diverse aree del Libano sono state scosse da un’ondata di esplosioni che ha colpito migliaia di walkie-talkie utilizzati da Hezbollah, causando almeno dieci vittime e migliaia di feriti. Le detonazioni sono avvenute simultaneamente e hanno coinvolto non solo i dispositivi di comunicazione, ma anche alcuni impianti solari e motociclette in dotazione ai militanti, generando il caos tra le fila del gruppo. L’incidente, descritto da molti come un evento senza precedenti, ha colpito Hezbollah proprio durante le commemorazioni per i caduti in un altro attacco, avvenuto il giorno prima, quando esplosero cercapersone in dotazione ai miliziani.

Secondo fonti locali, i walkie-talkie facevano parte di una nuova fornitura, scelta da Hezbollah per evitare la sorveglianza elettronica e garantire comunicazioni sicure tra i suoi membri. Tuttavia, la simultaneità delle esplosioni ha subito sollevato sospetti di sabotaggio. Le autorità libanesi stanno indagando sull’accaduto, valutando la possibilità di un attacco informatico che potrebbe aver compromesso questi dispositivi, rendendoli vulnerabili a detonazioni comandate a distanza.

L’ipotesi di un’azione orchestrata dal Mossad – il servizio segreto israeliano – si fa sempre più concreta. Dopo gli attentati del 7 ottobre, che avevano indebolito l’immagine di invulnerabilità del Mossad, questa operazione potrebbe rappresentare una sorta di rivincita da parte di Israele. L’esplosione di dispositivi di comunicazione vitali per Hezbollah, unitamente agli impianti solari e alle motociclette, rappresenta un duro colpo per il gruppo, che si trova con le sue capacità operative compromesse e le sue fila decimate.

Questo attacco arriva in un momento delicato per Hezbollah, già sotto pressione per le perdite subite negli ultimi mesi e per le difficoltà logistiche che il gruppo sta affrontando in un Medio Oriente sempre più instabile. La possibilità che questi dispositivi siano stati compromessi tramite attacchi informatici solleva preoccupazioni significative sulla sicurezza Hezbollah.

L’evento segna un ulteriore escalation nella guerra tra Israele e Hezbollah, dove l’uso di tecnologie avanzate, come droni e cyberattacchi, sta diventando una parte sempre più rilevante del conflitto. Hezbollah, che per anni ha fatto affidamento su soluzioni tecnologiche apparentemente sicure, si trova ora di fronte a un nemico in grado di colpire al cuore della sua infrastruttura operativa.

Mentre le indagini continuano, è chiaro che l’episodio lascia un segno profondo non solo per le perdite subite da Hezbollah, ma anche per il crescente senso di vulnerabilità del gruppo. Se confermato il coinvolgimento del Mossad, l’attacco dimostrerebbe come l’intelligence israeliana stia cercando di riaffermare la sua posizione di forza e di deterrenza in un’area già colpita da conflitti e instabilità politica.

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