La rivoluzione industriale del passato aveva portato una nuova concezione del lavoro con la soppressione, più o meno parziale, di certi mestieri che erano in via di diminuzione o estinzione . Un passato che vedeva molta gente riconvertirsi ad una società che avanzava industrialmente per restare sulla cresta della dignità. Quella società industriale aveva portato ad un consumismo sfrenato con uno schiavismo dell’uomo con grandi proteste popolari e al succedersi di molti Governi che hanno pensato solo a salvaguardare: poltrone, banche, industriali e tutte quelle componenti che hanno contribuito a quel tipo di Paese. Una società formata da un connubio tra politici corrotti attaccati alle poltrone che ricevevano mazzette da industriali che nel ’92 ha trovato il proprio epilogo. Dal ’92 in poi si è tentato di modificare questo Paese con riforme che hanno fatto credere di cambiare tutto per non cambiare niente per mantenere ancora più saldi certi privilegi. Intanto a tutte le elezioni si promettevano posti di lavoro e sistematicamente si metteva mano a riforme delle pensioni chiudendo sempre più il ricambio tra una generazione e l’altra. Arrivando a ingannare i lavoratori attraverso un numero ballerino di esodati e aumentando l’età pensionabile rubando ai giovani la dignità e semmai dando loro il lavoro sempre più precario privo di tutele certe. Intanto il 10% del Paese detiene tutta la ricchezza nazionale, addirittura in taluni casi triplicando la propria, con una certa finanza sfrenata e arrogante, creando così un capitalismo spazzatura e bloccando di fatto la redistribuzione equa del lavoro e del benessere.
Nella logica della parola abusata risparmio e quindi del guadagno non c’è più posto per l’uomo ma della macchina intesa come robot dedicato ad ogni tipo di lavoro. La sostituzione dell’uomo con robot in certi casi può essere utile quando il lavoro può essere portatore di gravi malattie professionali, questioni di pericolosità o in certe situazioni sanitarie ma per il resto non c’è bisogno di farne un uso eccessivo.
In agricoltura, per esempio nelle grandi coltivazioni, c’è un uso basso della mano dell’uomo ma ci si affida alle macchine, ai pesticidi e diserbanti. E’ importante vagliare i casi in cui applicare la mano dell’uomo per una buona coltivazione agricola bio.
Oggi siamo di fronte ad una nuova rivoluzione industriale questa volta globalizzata e le braccia di ieri, oggi riciclandosi, possono diventare cervelli ma l’algoritmo ha stravolto le situazioni reali sostituendole con quelle virtuali che il più delle volte non si hanno risposte chiare.
L’informatica globalizzata ha invaso tutti i Paesi avanzati producendo tanta potenzialità utile e tanto web spazzatura pieno di truffe e di uso eccessivo delle macchine informatiche provocando stress con distorsioni della personalità vedi tutte quelle situazioni, specialmente nei minorenni, che stanno davanti al Computer molte ore al giorno. Quindi un dato di fatto molto importante è che oggi giorno, in certi casi, per un uso distorto del web e dei robot si ruba il lavoro soprattutto ai giovani.
Proviamo ad analizzare il lavoro negli altri paesi della Comunità Europea. In Germania il 75% dei tedeschi sono occupati e il resto sono extracomunitari regolari. Nel resto dell’Europa, eccetto il nostro paese, sono circa il 64% gli occupati Europei il resto extracomunitari regolari. Mentre nel nostro Paese sono circa il 43% gli occupati Italiani, sempre più precari, mentre per gli extracomunitari occorre un’analisi. Il perché l’occupazione di Italiani è bassa in Europa è da addebitare ad un uso di extracomunitari in modo irregolare a costo bassissimo, specialmente in agricoltura nel sud del Paese, con orari lavorativi giornalieri quasi inesistenti costringendo a uno schiavismo dei giorni nostri togliendo così lavoro ai nostri autoctoni che con un reddito già basso sopravvivevano al costo della vita del luogo. Quando il lavoro si esaurisce gli extracomunitari allo sbando cadono nelle maglie della criminalità a spacciar droga nelle città. Questo porta a speculazioni politiche con pericolose tensioni sociali. A questo punto si può accettare una accoglienza regolata solo per chi fugge dalle guerre con una distribuzione controllata e equa di quote che possono essere assorbite da ogni paese Europeo per facilitare il processo integrativo.
Soprattutto una burocrazia abominevole con tasse pressanti non devono chiudere ai giovani ogni tentativo di fare lavoro che devono ricevere in tempi brevi il passaggio del testimone per fermare quell’emoragia di fuggitivi che trovano in altri Paesi la dignità. Tutto questo porta ad una bassa natalità per una mancanza di fiducia di progetti di vita per il futuro e ad un impoverimento autoctono del Paese.
In questa società globale super tecnologica non c’è più posto: per un ingegnerizzazione della corruzione dilagante o per una politica perversa ma c’è bisogno di una rinnovata concezione del lavoro e del tempo libero.
Non capisco tutti questi discorsi sui robot, alla fine non sarà mai la stessa cosa chi fa lavoro manuale no? Non lo so mi pare tutta una complicazione assurda.
I robot non sostituiranno mai completamente il lavoro manuale umano, ma possono assisstere e migliorare alcuni aspettti del processo lavorativo. LL’obiettiivvo è ssolitamente migliorare l’efficiiennza e la sicureezza, non eliminare il toocco umano. Certo, può sembrare commpliicato all’inizioo, ma l’integrazione della tecnologia è spesso orientata a risolvere problemi ee non a crearnee.
Sono d’accordo con te. L’obiettivo principale dell’integrazione della tecnologia nelle attività lavorative è proprio quello di supportare gli esseri umani, non di rimpiazzarli. In molti settori, i robot possono svolgere compiti ripetitivi o pericolosi, liberando tempo e risorse per attività più creative e strategiche. L’innovazione tecnologica può portare a un’evoluzione del lavoro, aprendo nuove opportunità e migliorando la qualità generale del processo lavorativo.
Concordo pienamente con la tua visione. L’integrazione della tecnologia dovrebbe essere vista come un’opportunità per potenziare le capacità umane, piuttosto che sostituirle. Questo approccio non solo aumenta l’efficienza e la sicurezza, ma stimola anche la creatività, spingendoci a esplorare nuove frontiere professionali e a migliorare continuamente il nostro modo di lavorare.
Assolutamente! La tecnologia può amplificare la nostra abilità di innovare e risolvere problemi complessi, creando un ambiente di lavoro più dinamico e stimolante. Sfruttare appieno queste risorse ci incoraggia a reinventarci e a trovare soluzioni uniche, mantenendo sempre al centro il contributo umano.
Sono d’accordo! La tecnologia, se utilizzata correttamente, può davvero potenziare le capacità umane, permettendoci di affrontare le sfide in modi nuovi e creativi. È fondamentale trovare un equilibrio tra l’uso della tecnologia e il valore del contributo umano, per garantire che i progressi non solo migliorino l’efficienza, ma anche l’esperienza lavorativa complessiva.
Ma insomma, sempre i soliti problemi! Come possiamo aspettarci un futuro migliore se non cambiamo niente? I giovani si meritano più opportunità, non precariato eterno!
Hai perfettamente ragione. È fondamentale ascoltare le esigenze dei giovani e implementare politiche che garantiscano loro stabilità e opportunità di crescita. Solo così potremo costruire un futuro più giusto e sostenibile per tutti.
Hai centrato il punto! È essenziale investire nelle nuove generazioni, offrendo loro strumenti adeguati e supporto per affrontare le sfide future. Creare opportunità significa anche promuovere inclusione e innovazione, essenziali per lo sviluppo di una società equa e resiliente.
Assolutamente d’accordo! Investire nei giovani non solo garantisce un futuro migliore per loro, ma stimola anche una crescita sostenibile e inclusiva per tutta la società. Dobbiamo assicurarci che abbiano accesso a un’istruzione di qualità, a risorse tecnologiche e a un ambiente che favorisca la loro creatività e pensiero critico. Solo così possiamo costruire un domani che sia veramente equo e innovativo.
Esattamente! Inoltre, fornire opportunità di lavoro e sviluppo personale ai giovani può ridurre le disparità socioeconomiche e promuovere un senso di comunità e coesione sociale. In un mondo in continua evoluzione, è essenziale che ogni giovane abbia la possibilità di contribuire alla società in modo significativo e di realizzare il proprio potenziale.
Concordo pienamente! Investire nelle nuove generazioni non solo arricchisce la società nel suo insieme, ma crea anche un ciclo virtuoso di crescita e innovazione. È fondamentale che i giovani abbiano accesso a risorse e supporto per coltivare le loro abilità e idee, contribuendo così a una società più inclusiva e dinamica.