Nel consueto appuntamento annuale con il decreto Milleproroghe, il governo si appresta a introdurre una serie di rinnovi legislativi il cui scopo è evitare la decadenza di norme al termine del 2023. Il Consiglio dei ministri sta per approvare una bozza di decreto composta da venti articoli, riguardanti settori quali sanità, sport, editoria, pubblica amministrazione e previdenza.

Uno dei rinvii più discussi riguarda i cosiddetti no-vax. Verranno infatti differite al prossimo anno le multe di 100 euro per chi non ha ottemperato all’obbligo vaccinale introdotto dal governo presieduto da Mario Draghi per contrastare la pandemia da Covid-19. Il testo del decreto specifica che la “sospensione delle attività e dei procedimenti di irrogazione delle sanzioni in materia di obblighi sanitari” viene prorogata fino al 31 gennaio 2025.

Sul fronte delle imprese, un altro rinvio interessa l’obbligo di stipula di un’assicurazione contro i rischi da calamità naturali, obbligatorietà introdotta dalla precedente Legge di bilancio dal governo Meloni. Le aziende potranno adeguarsi entro il 31 marzo 2025, anziché entro la fine dell’anno corrente. Inoltre, viene estesa di un anno la facoltà per le imprese di firmare contratti di lavoro a tempo determinato di durata superiore ai dodici mesi, laddove sussistano comprovate esigenze di natura tecnica, organizzativa o produttiva.

Il decreto prevede ritardi anche per l’organo consultivo delle società sportive professionistiche, un tema che aveva sollevato polemiche. Tale norma, inserita nel cosiddetto ‘dl calcio’, subisce un ulteriore slittamento: le squadre avranno tempo fino alla fine del 2025 per adeguarsi, salvo ulteriori modifiche.

Nel capitolo immigrazione, viene ufficializzata la proroga per i permessi di soggiorno rivolti ai cittadini ucraini che fuggono dal conflitto bellico. L’articolo 2 stabilisce che il rinnovo del documento potrà essere richiesto fino al 4 marzo 2026, con possibilità di conversione per lavoro ma con la revoca prevista in caso di cessazione della protezione temporanea decisa dall’Unione europea.

Per il settore turistico, il decreto offre una boccata d’ossigeno: le imprese turistiche continueranno a beneficiare di contributi a fondo perduto e del credito d’imposta fino al 31 dicembre 2025, insieme a procedure autorizzative semplificate per gli impianti di energia rinnovabile. Anche nei comuni appenninici delle aree sciistiche, gli aiuti saranno prorogati per dodici mesi.

In ambito sanitario, lo “scudo penale” per i medici viene confermato per tutta la durata del 2025. Questa misura limita la responsabilità penale ai casi di dolo e colpa grave per i professionisti sanitari operanti in carenze di personale. Per quanto riguarda la Giustizia, i magistrati ordinari dichiarati idonei fino al 31 dicembre 2024 potranno contare su un tirocinio ridotto a dodici mesi anziché diciotto, suddivisi tra la Scuola superiore della magistratura e gli uffici giudiziari.

Infine, con la Corte Costituzionale che ha bloccato l’Autonomia differenziata, vi è la sospensione delle norme sulla riforma, in particolare su quelle riguardanti i livelli essenziali delle prestazioni e dei servizi sociali. L’attività istruttoria del Comitato è prorogata in attesa di una nuova regolamentazione.

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