Due esposti distinti sono stati presentati alla Procura di Torre Annunziata dai difensori della giornalista Federica Corsini e dell’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano in relazione agli audio trasmessi durante un recente episodio del programma televisivo “Report”. Nella puntata è stata diffusa una conversazione privata tra Corsini e Sangiuliano, presumibilmente registrata illegalmente da Maria Rosaria Boccia, che aspirava a diventare consulente del Ministero della Cultura. Boccia, che in passato ha avuto una relazione con Sangiuliano, relazione successivamente da lei smentita, sembra aver registrato la conversazione contro la volontà dei diretti interessati. Questo audio, inizialmente disponibile sul sito del programma, è stato successivamente rimosso per “autotutela”.
Nella controversa registrazione, Federica Corsini affronta il marito sulla questione del tradimento. Corsini chiede: «Io vorrei sapere il motivo per il quale me lo hai detto» e Sangiuliano risponde: «Te l’ho detto perché non stavo bene con me stesso, perché ho sbagliato». In seguito, la discussione si fa più accesa. Durante questo dialogo, Sangiuliano avrebbe lasciato aperta la linea con Boccia, per spiegare l’impossibilità di darle una nomina ufficiale. Boccia avrebbe poi registrato il litigio in modo clandestino.
Gli avvocati di Corsini e Sangiuliano con gli esposti chiedono ora di identificare chi ha dato al programma Report registrazioni ottenute illegalmente, facendole trasmettere, e se tutto questo configuri il reato di «interferenze illecite nella vita privata», secondo l’articolo 615 bis del codice penale. I legali avevano già segnalato il presunto illecito alla Rai ancor prima della messa in onda, tramite una diffida legale.
La scelta di presentare gli esposti alla Procura di Torre Annunziata sembra mirata a concentrare le indagini su Maria Rosaria Boccia, considerando le sue origini pompeiane. Gli avvocati della coppia sottolineano come la registrazione sia stata ottenuta e diffusa in modo illecito, ponendo l’accento sui soggetti plausibili che avrebbero avuto accesso alla registrazione: Boccia o eventuali magistrati già al corrente della situazione. Tanto Sangiuliano quanto Corsini escludono, al momento, che i magistrati siano responsabili della divulgazione degli audio.
Una forte irritazione è stata manifestata ai vertici della Rai a seguito di questa vicenda di “Report”, con dubbi che si sollevano sui controlli interni. Il direttore Paolo Corsini si trova ad affrontare critiche per la gestione della trasmissione dell’audio controverso.