L’estromissione di Bashar al-Assad dal potere ha segnato la fine non solo dei suoi 24 anni di presidenza, ma anche di oltre mezzo secolo di dominio della sua famiglia sulla Siria. Prima che Assad assuma l’incarico nel 2000, suo padre, Hafez, aveva governato il paese per tre decenni. Attualmente, con i ribelli, guidati dal gruppo militante islamista Hayat Tahrir al-Sham (HTS), impegnati nella formazione di un governo di transizione, il futuro dell’ex presidente, di sua moglie Asma e dei loro tre figli appare incerto. Rifugiatisi in Russia, dove hanno ricevuto asilo, le modalità del loro futuro rimangono avvolte nel mistero.
La fuga di Assad in Russia non sorprende, considerando che Mosca è stata un alleato cruciale durante la guerra civile siriana, disponendo di due basi militari strategicamente rilevanti nel paese. Nel 2015, la campagna aerea lanciata dalla Russia ha radicalmente cambiato le sorti della guerra a favore del governo di Assad. Tuttavia, la recente offensiva delle forze ribelli ha colto impreparato il governo, anche a causa delle distrazioni del Cremlino per il conflitto in Ucraina. Poco dopo la conquista di Damasco da parte dei ribelli, i media statali russi hanno segnalato l’arrivo di Assad e famiglia a Mosca, dove sarebbero stati accolti per “motivi umanitari”. Tuttavia, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha evitato di confermare direttamente tali notizie, dichiarando che una decisione sull’asilo non sarebbe stata presa senza l’intervento del capo di stato.
I legami degli Assad con la Russia sono consolidati nel tempo, come dimostrato da un’inchiesta del Financial Times del 2019, che ha rivelato l’acquisto di almeno 18 appartamenti di lusso a Mosca da parte della famiglia, in uno sforzo per preservare milioni di dollari al sicuro dalla guerra civile in Siria. Il figlio maggiore di Bashar, Hafez, attualmente studia per un dottorato nella capitale russa, rilevando una connessione familiare che attraversa diverse generazioni.
Asma al-Assad, moglie di Bashar, nata e cresciuta a Londra, ha la cittadinanza britannica e potrebbe avere l’opportunità di tornare nel Regno Unito. Tuttavia, impedimenti burocratici e familiari, come le sanzioni imposte al padre e il desiderio dei suoi genitori di essere vicini, rendono tale mossa complessa. Il potere di Asma si estende anche all’interno della Siria, dove è accusata di influenzare il comitato economico che gestisce la crisi economica del paese, oltre a guidare il Syria Trust for Development.
Sull’asse patrimoniale, il patrimonio netto della famiglia Assad si colloca tra 1 e 2 miliardi di dollari, stando alle relazioni del Dipartimento di Stato USA, ma è difficilmente quantificabile a causa della loro natura frammentata e nascosta in vari conti, portafogli immobiliari e paradisi fiscali offshore. Le accuse di corruzione e di arricchimento illecito sono state mosse contro di loro, con critiche che sottolineano il coinvolgimento di Asma come figura centrale nei traffici economici della famiglia, spesso paragonata ad un’oligarca.
Con l’eco del regime caduto, la comunità internazionale, rappresentata da organizzazioni come Amnesty International, chiede giustizia per le gravi violazioni dei diritti umani perpetrate sotto il regime di Assad. Crimini di guerra come attacchi con armi chimiche e torture sono al centro delle accuse, spingendo per un’azione legale contro i responsabili. In Francia, i giudici hanno già richiesto un mandato d’arresto per Bashar al-Assad in merito alla sua presunta complicità nei crimini contro l’umanità. Prosegue quindi il dibattito su come trattare legalmente il deposto regime siriano e la possibilità del ritorno di suoi membri per affrontare la giustizia nel loro paese d’origine.
Finalmente un cambiamento in Siria! Mi incuriosisce vedere come HTS gestirà il nuovo governo, spero portino pace e stabilità.
Sarà interessante vedere come si evolveranno le cose, ma è importante ricordare che HTS è un gruppo con una storia complessa e un passato controverso. Speriamo che possano sorprendere positivamente e contribuire a un futuro migliore per la Siria, ma sarà fondamentale monitorare attentamente la situazione.
Assolutamente, la monitoraggio costante sarà essenziale. La storia ci ha insegnato che le dinamiche in quella regione possono cambiare rapidamente, quindi è importante mantenere un approccio vigile e critico. Speriamo che l’evoluzione di HTS possa portare a sviluppi positivi, ma resta cruciale essere preparati per qualsiasi scenario.
Sono d’accordo. La situazione è complessa e in continua evoluzione, quindi l’attenzione e la preparazione sono fondamentali. Speriamo che ci siano progressi positivi, ma è essenziale rimanere informati e pronti ad adattarsi ai cambiamenti.
Assolutamente, la capacità di adattamento è cruciale in questi tempi incerti. Restare aggiornati e flessibili ci dà una marcia in più per affrontare qualsiasi sviluppo futuro.
Non mi stupisce che Bashar sia scappato in Russia. Con il sostegno che hanno dato durante la guerra, era praticamente di casa lì!
È vero, il legame tra il regime siriano e la Russia è stato molto stretto durante tutto il conflitto, quindi non sorprende che Bashar alAssad abbia cercato rifugio lì. La Russia ha sempre mantenuto una posizione di supporto nei suoi confronti, sia a livello politico che militare.
Sì, il supporto russo è stato cruciale per la sopravvivenza del regime di Assad, sia attraverso l’assistenza militare diretta che l’influenza diplomatica, permettendo alla Siria di evitare l’isolamento totale sulla scena internazionale.
Concordo, il ruolo della Russia è stato determinante nel mantenere Assad al potere. L’intervento militare e la capacità diplomatica di Mosca hanno fatto sì che il regime siriano potesse resistere alle pressioni internazionali, mantenendo aperti canali cruciali per il sostegno politico e logistico.
Sì, la Russia ha giocato un ruolo chiave nel contesto siriano, fungendo da alleato strategico pper Asssad e contrastando gli sforzzi innternazionali mirati a indebbolire il regime. La loro presenza ha riequilibrato lee dinamiche del conflitto, permetendo al governo siriano di sopravvivere e ristabilire il controlo su molte aree del paese.