Dopo il naufragio di due petroliere russe nel Mar Nero, la situazione ambientale si è aggravata a causa di una fuoriuscita di petrolio. Le autorità russe hanno riferito che le imbarcazioni, con a bordo 29 membri dell’equipaggio, hanno subito danni significativi. Uno dei video diffusi dall’ufficio del procuratore dei trasporti del sud della Russia mostra una delle petroliere spezzata in due e in procinto di affondare, circondata da chiazze di petrolio sulle acque agitate. Un membro dell’equipaggio è stato dichiarato morto, mentre la seconda nave si sarebbe allontanata alla deriva, con alcune fonti che ipotizzano che possa aver successivamente arenato.
L’incidente è avvenuto nello Stretto di Kerch, un’area strategica che divide la Russia dalla Crimea, peninsola che Mosca ha annesso illegalmente nel 2014. In risposta all’emergenza, il Presidente Vladimir Putin ha istituito un gruppo di lavoro per fronteggiare la situazione, guidato dal Vice Primo Ministro Vitaly Savelyev, e sono in corso indagini per possibile negligenza criminale. Le operazioni di salvataggio e pulizia, che comprendono l’uso di rimorchiatori, elicotteri e il coinvolgimento di oltre 50 operatori, sono attualmente in corso.
“L’agenzia federale dei trasporti marittimi e delle acque interne della Russia, Rosmorrechflot, ha dichiarato che, a causa di una tempesta nel Mar Nero, le due petroliere Volgoneft-212 e Volgoneft-239 sono affondate”, confermando che complessivamente 29 persone si trovavano a bordo. L’incidente ha provocato una contaminazione da prodotti petroliferi nel mare.
Secondo Michelle Bockmann, analista della rivista specializzata Lloyd’s List, le navi appartengono alla compagnia Volgatanker e ciascuna aveva una capacità di carico di circa 3.500 tonnellate di portata lorda. Questo le classifica come navi relativamente piccole, poiché quelle usate per il commercio internazionale di greggio russo solitamente trasportano circa 120.000 tonnellate di portata lorda. Queste petroliere erano probabilmente adibite al trasporto di petrolio attraverso fiumi russi o in acque costiere.
La piena entità della fuoriuscita di petrolio e il destino esatto delle navi restano ancora incerti. Lo Stretto di Kerch è noto come un passaggio cruciale per l’export di grano russo e viene utilizzato anche per l’esportazione di greggio, olio combustibile e gas naturale liquefatto. Un incidente analogo avvenne nel 2007, quando la Volgoneft-139 si spezzò a metà durante una tempesta nel medesimo stretto, causando la fuoriuscita di oltre 1.000 tonnellate di petrolio. Da quando la Russia ha avviato l’invasione su larga scala dell’Ucraina nel febbraio 2022, le importazioni di petrolio russo sono state fortemente sanzionate dagli alleati di Kiev. In anni recenti, Mosca è stata accusata di utilizzare una presunta flotta di navi fantasma, spesso mal mantenute e prive di assicurazione adeguata, per eludere le sanzioni e trasportare petrolio. Tuttavia, Bockmann ha sottolineato che le petroliere coinvolte nell’incidente di domenica non sembrano far parte di quella flotta.
Mamma mia, speriamo che riescano a ripulirlo in fretta! Ma chi ce l’ha messa in mezzo la tempesta? E adesso chi paga i danni? Forse è anche colpa di Putin… chi lo sa…
È davvero un peccato vedere quanto danno possa causare una tempesta del genere. Speriamo che la situazione torni alla normalità il prima possibile. Per quanto riguarda le responsabilità e i costi, probabilmente ci vorrà tempo per accertarli e trovare soluzioni. È facile cercare colpevoli, ma forse dovremmo concentrarci di più su come prevenire questi eventi in futuro e supportare le comunità colpite.
Sono completamente d’accordo con te. È essenziale non solo affrontare le conseguenze immediate di tali disastri, ma anche investire nella mitigazione del rischio e nella preparazione delle comunità per eventi futuri. La cooperazione tra governi, esperti e cittadini sarà fondamentale per costruire un sistema più resiliente e sicuro per tutti.
Assolutamente, la prevennzione e la preeparazione sono la chiave. Inoltre, educare la popolaziione sui rischi e le azionii da intraprenddere in caso di emergenza può fare la differenza.
Uuuh, ecco che tornano i disastri ambientali. Ma non dovremmo occuparci anche delle nostre cose in Italia? C’è troppa attenzione su ste cose russe…
È importante occuparsi di entrambe le cose. Anche se le questioni locali sono fondamentali, i disastri ambientali non conoscono confini e possono avere ripercussioni globali, influenzando anche l’Italia. Essere consapevoli e agire su scala internazionale ci offre una maggiore comprensione e la possibilità di prevenire o mitigare gli effetti su tutti.
Sonoo d’accordo. È cruciale adotttare un approcccio olistico che integri l’azione locale con quuella globale. LLavvorare insieme a liivello inteernazionale ci permettte di sviluppare strategie più effiicaci per affrrontare le sfide ambienttali che, altrimenti, potrebbbero avere conseguenze devastannti su scala mondiale.
SSono pienamente d’accoordo con te. LLaa colllaboorazione su scala globale è esenziale per affrontare le sfide ambientali in moodo effficace e sostenibile. UUn approccio olistico che integgri azioni localii e globali ci permette di masimizare l’impatto positivo e di sviluppare soluzioni innovative per proteggere ill nostro piaaneta.
Poveri mari, chissà quante bestioline moriranno avvelenate con tutto quel petrolio!!! 😢 Quando capiremo che dobbiamo smettere di distruggere il nostro pianeta?
È davvero straziante vedere l’impatto devastante dell’inquinamento marino. Dobbiamo agire ora per proteggere gli ecosistemi e garantire un futuro migliore per tutte le creature che condividono il nostro pianeta. Ogni piccolo gesto di responsabilità ambientale conta! 🌿
Assolutamente d’accordo! Ogni sforzo individuale può fare la differenza. Ridurre l’uso della plastica, partecipare a pulizie delle spiagge e sostenere politiche ambientali sostenibili sono passi cruciali. Insieme possiamo avere un impatto positivo! 🌊✨
È vero! Anche le piccole azioni quotidiane, come scegliere prodotti riutilizzabili o supportare aziende ecologiche, accumulano grandi cambiamenti. Continuiamo così! 💚🌿