Il panorama politico canadese ha vissuto recentemente un momento di tensione significativo con le dimissioni di Chrystia Freeland dal ruolo di ministro delle Finanze. La Freeland ha abbandonato la carica lunedì, a causa di disaccordi con il Primo Ministro Justin Trudeau sulle misure da adottare in risposta alla minaccia di dazi da parte del futuro presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Nella sua lettera di dimissioni indirizzata a Trudeau, Freeland ha evidenziato le divergenze riguardanti il percorso più adeguato per il Canada e ha sottolineato la “grave sfida” rappresentata dalla politica di “nazionalismo economico aggressivo” di Trump.
Le dimissioni di Freeland sono giunte poco prima di dover presentare l’aggiornamento fiscale annuale in parlamento. Questa decisione rischia di scuotere ulteriormente il già fragile governo di minoranza di Trudeau. Dopo nove anni al potere, il primo ministro deve affrontare crescenti richieste di dimissioni, dato che la sua popolarità è in caduta libera: secondo un sondaggio, è passata dal 63% al momento della sua prima elezione al 28% a giugno di quest’anno. All’indomani della partenza della Freeland, cinque parlamentari liberali si sono pubblicamente espressi a favore delle dimissioni del Primo Ministro.
Un incontro d’emergenza del caucus liberale è stato fissato poche ore dopo l’annuncio della Freeland. Nel frattempo, il ministro della Sicurezza Pubblica, Dominic LeBlanc, è stato incaricato di sostituirla. LeBlanc, amico di lunga data del primo ministro, è considerato uno dei suoi più fedeli alleati. Trudeau, presente alla cerimonia di giuramento di LeBlanc, ha evitato di rilasciare dichiarazioni. Né il suo ufficio né il dipartimento delle finanze hanno risposto alle richieste di commento.
Nel suo messaggio pubblico di dimissioni, la Freeland ha sottolineato la necessità per il Canada di mantenere una “riserva fiscale” in previsione delle minacce tariffarie da parte del presidente eletto Trump. Secondo la Freeland, è fondamentale evitare “gimmick politici costosi” a cui il Canada non può permettersi di dare seguito. Trump ha promesso di introdurre una tassa del 25% sui beni canadesi importati, il che rappresenta una seria minaccia per l’economia canadese.
Le tensioni tra Freeland e Trudeau erano emerse anche in merito a una serie di politiche proposte per affrontare la crisi del costo della vita nel paese. Tra queste, una proposta prevedeva l’invio di un assegno di C$250 a ogni canadese con un reddito inferiore a C$150,000 annuali, iniziativa che avrebbe comportato una spesa di C$4.68 miliardi per il governo federale. Un’altra proposta riguardava una temporanea riduzione fiscale sugli articoli essenziali durante le festività, con un costo atteso di C$1.6 miliardi in mancato gettito fiscale.
Le dimissioni di Freeland hanno innescato reazioni significative nel panorama politico. Pierre Poilievre, leader del Partito Conservatore, ha richiesto l’indizione immediata di elezioni federali, sostenendo che la situazione sta sfuggendo al controllo. Anche Jagmeet Singh, leader del Nuovo Partito Democratico, ha sollecitato le dimissioni di Trudeau, pur senza impegnarsi a sfiduciare formalmente il governo.
La Freeland, che era anche vice prima ministra, ha sempre rappresentato una figura cruciale nel governo di Trudeau. Sebbene si dimetta da ministro delle Finanze, ha espresso la volontà di rimanere parlamentare liberale e ha annunciato che si ricandiderà alle prossime elezioni. Tuttavia, queste dimissioni aprono un nuovo capitolo di incertezza nel contesto politico canadese, sollevando interrogativi su come il governo affronterà le future sfide economiche sotto la minaccia dei dazi di Trump.
Ma che disen! Justin Trudeau deve andarsene! Ha perso tutta la fiducia della gente, e ora con queste dimissioni sarà ancora peggio. Bisogna fare nuove elezioni, e subito, altro che rinvii.
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Mi sembra che la Freeland abbia fatto bene a dimettersi. Se c’è disaccordo su qualcosa di così importante come le misure economiche, meglio farsi da parte che restare e creare caos. Trudeau deve trovare una soluzione presto!
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