L’ultimo dell’anno a Villa Verucchio, situata nel Riminese, si è trasformato in un incubo indimenticabile per chiunque si trovasse in strada. Un giovane racconta un’aggressione che ha lasciato segni profondi: “Ci inseguiva brandendo un coltello, ha colpito uno dei nostri amici prima al ventre e poi un altro al fianco. Cercavamo di fuggire, ma lui non ci dava tregua. Nello sforzo di allontanarlo dalla folla per evitare una tragedia, abbiamo ripercorso i nostri passi attraversando la strada.”
Questi eventi drammatici sono stati descritti da Nicola, un ragazzo di 18 anni, che ancora con gli occhi segnati dalla paura ricorda quella notte in cui si festeggiava il nuovo anno in piazza. L’aggressore, armato di coltello, è stato infine fermato da un colpo di pistola, esploso da un carabiniere che era anch’esso sotto minaccia.
Secondo le testimonianze disponibili, la sequenza di violenza è iniziata intorno alle 22:30, quando un amico di Nicola è stato assalito al distributore automatico di sigarette. Il gruppo di amici si trovava insieme in una casa per il cenone e, al ricevere la richiesta di aiuto, è sceso in strada. L’aggressore continuava a incalzare senza sosta, arrivando a ferire un altro giovane al ventre. Solo quando hanno attraversato la strada la situazione si è placata momentaneamente.
La ricostruzione degli avvenimenti è ora al vaglio degli inquirenti. Pare che il responsabile, di origine egiziana, avesse già tentato di aggredire un’altra persona, senza ferirla, ad un bancomat prima di colpire al distributore e successivamente inseguire gli amici. Un testimone ha descritto quei momenti come agghiaccianti, ricordando le frasi confuse urlate dall’assalitore.
L’intervento delle forze dell’ordine è stato tempestivo: una pattuglia dei Carabinieri è giunta sul posto e un militare ha più volte ordinato di deporre l’arma. Nonostante i colpi d’avvertimento sparati a terra, l’aggressore ha continuato ad avanzare ostinatamente. A quel punto, sono scattati diversi colpi che hanno colpito l’individuo, mettendo fine alla sua corsa disperata.