La tragica vicenda di Hanna Herasimchyk, una ex ballerina di night scomparsa lo scorso giugno a Pozzuolo Martesana, vicino Milano, ha preso una svolta decisiva solo sei mesi dopo. Il 13 dicembre, le forze dell’ordine hanno arrestato il suo compagno per l’accusa di omicidio. Hanna era stata rinvenuta senza vita nel proprio appartamento situato al numero 5 di via del Citra, fra l’11 e il 12 del mese di giugno. Fu il marito, Konrad Daniec, cittadino polacco di 43 anni, a trovarla e dare l’allarme, affermando di aver scoperto il corpo al rientro in casa, dopo un periodo di assenza dovuto a problemi coniugali.
Inizialmente, il corpo della donna non presentava segni evidenti di violenza, e il marito, che lavora come corriere, fu ascoltato dagli inquirenti in qualità di persona informata sui fatti. L’uomo aveva dichiarato di essersi trovato lontano dalla residenza coniugale durante gli ultimi due giorni a causa dei contrasti con la moglie. Al suo ritorno, avrebbe trovato Hanna priva di vita.
Tuttavia, gli sviluppi delle indagini hanno portato gli investigatori a considerare l’allerta lanciata da Daniec come un tentativo di depistaggio. L’accusa di omicidio volontario aggravato si fonda su elementi che suggeriscono che l’omicidio sarebbe avvenuto in un intervallo di tempo specifico: 18 minuti. Questo lasso temporale è giudicato dal gip compatibile con la possibilità che l’uomo abbia soffocato la vittima.
Le autorità sono riuscite a rintracciare Konrad Daniec al mattino presto nel furgone in cui aveva trovato rifugio, dopo essere stato costretto ad abbandonare la casa della madre. La drammatica fine di Hanna Herasimchyk era stata finora avvolta nel mistero, ma l’evoluzione delle indagini ha finalmente fatto luce su una triste verità.