Il noto trapper Zaccaria Mouhib, conosciuto con lo pseudonimo Baby Gang, è finito nuovamente sotto i riflettori della cronaca giudiziaria. Solo pochi giorni prima aveva infiammato il pubblico al Forum di Assago, esibendosi accanto ai più celebri artisti della scena musicale trap italiana. Tuttavia, la sua presenza scenica non è bastata ad allontanare le ombre del suo passato controverso, caratterizzato da guai legali e reati.
Nella notte tra il 17 e il 18 dicembre, Baby Gang è stato fermato per un controllo dai carabinieri del Radiomobile mentre si trovava al volante di una Lamborghini Huracán. La vettura, che già lo aveva accompagnato all’uscita dalla prigione di Busto Arsizio, era stata scelta nuovamente per quella che doveva essere una semplice passeggiata notturna. Il cantante indossava un passamontagna, e questo ha ulteriormente attirato l’attenzione dei militari, che lo hanno fermato alle 4:55 all’angolo tra via Melchiorre Gioia e via Galvani. Il tutto è stato immediatamente condiviso sui social dallo stesso trapper tramite un breve video pubblicato su Instagram.
Questo episodio ha rappresentato una violazione delle restrizioni imposte dal Tribunale che aveva deciso per lui la sorveglianza speciale, giudicandolo socialmente pericoloso. Tale provvedimento, valido per un anno e mezzo, imponeva a Baby Gang di non lasciare la propria abitazione dalle 22 alle 7 del mattino, salvo specifiche autorizzazioni giudiziarie per i concerti. Ignorando questa restrizione, il 23enne è stato denunciato alla procura per inosservanza del provvedimento.
La vicenda di Baby Gang si intreccia con una serie di problemi legali che lo hanno visto protagonista negli ultimi tempi. Tra questi, la sentenza di condanna a tre anni e quattro mesi ricevuta per il coinvolgimento in “disordini durante il video” girato nella zona di San Siro. Ciononostante, la sua carriera musicale non sembra arrestarsi, avendo ricevuto il permesso per un tour europeo nonostante la sorveglianza speciale.
Questo episodio contribuisce ad alimentare il dibattito sulla relazione tra il mondo della musica trap e le questioni legali, sollevando interrogativi sulla capacità di alcuni artisti di gestire la notorietà e le responsabilità che ne derivano.