Recentemente, grazie alle intercettazioni condotte dalla procura di Monza e pubblicate da un noto quotidiano italiano, si profila un nuovo procedimento sportivo nei confronti di Emanuela Maccarani e Olga Tishina. Le due tecniche sono state accusate di maltrattamenti da parte delle ex atlete della squadra di ginnastica ritmica azzurra Anna Basta e Nina Corradini. Inizialmente, il processo si era concluso con una semplice ammonizione per Maccarani; tuttavia, il procuratore generale del Coni, Ugo Taucer, ha ritenuto necessaria una revisione del caso a seguito delle nuove evidenze emerse.
Le intercettazioni rivelano espressioni critiche da parte del procuratore capo, Michele Rossetti, nei confronti delle denunciatrici. È emerso che Rossetti avrebbe favorito la raccolta di testimonianze a supporto dell’accusata, ignorando quelle contrarie. Di conseguenza, la procura della Federginnastica ha scelto di astenersi dal sostenere ulteriormente l’accusa, essendo compromessa la posizione del procuratore coinvolto.
Per garantire l’integrità del procedimento, sono stati scelti due procuratori esterni che si occuperanno dell’accusa nei diversi gradi di giudizio previsti dal sistema sportivo. Intanto, la Commissione di Garanzia Fgi ha avviato un’indagine sull’operato di Rossetti, che potrebbe portare alla sua rimozione.
Nel contesto di questa vicenda, si inserisce anche la decisione del presidente della Federginnastica, Gherardo Tecchi, di non ricandidarsi alle elezioni federali previste per il 1° marzo. La sua scelta, motivata dall’opportunità di lasciare spazio alle nuove generazioni, evita il caos organizzativo all’interno della federazione, grazie anche alla proroga dei contratti dei direttori tecnici. Questa situazione permette così il proseguimento regolare degli allenamenti delle ginnaste azzurre fino a giugno.
Entro la fine di dicembre, il giudice per le indagini preliminari di Monza deciderà se rinviare a giudizio penale Maccarani e Tishina, chiudendo così un capitolo complesso e delicato per la ginnastica italiana.