In una tranquilla provincia di Viterbo, è emersa una vicenda drammatica che ha sconvolto la comunità. Una donna, sette anni dopo aver subito orribili ustioni causate dal marito, ha finalmente trovato il coraggio di denunciare il suo aguzzino. La storia, riportata da Tusciaweb, è ora al centro di un processo giudiziario in corso.

Nel 2013, la donna fu trasportata d’urgenza al Sant’Eugenio di Roma, tramite eliambulanza, a causa delle ferite gravissime. Quell’episodio fu giustificato, all’epoca, come un tragico incidente. Per tre mesi, la vittima rimase ricoverata nel reparto grandi ustionati, portando con sé cicatrici che non si cancelleranno mai. Solo anni dopo, durante una cena per il diciottesimo compleanno del figlio più giovane, la verità è venuta a galla. La madre confessò che fu il marito a cospargerla di benzina e darle fuoco, in un impeto di rabbia. Incitato dai figli che volevano sapere la verità, l’uomo ammise: «Meglio se ti avessi ammazzato quella volta».

Nonostante il gesto brutale, la donna era tornata a vivere con il marito per il bene dei figli, in un vano tentativo di protezione. Tuttavia, sono stati proprio i figli a convincerla a denunciare l’accaduto e a separarsi dal marito violento. I ragazzi, interrogati dall’avvocato di parte civile Giovanni Labate, hanno raccontato di aver sempre sospettato del padre, noto per i suoi comportamenti aggressivi e il suo alcolismo. Il figlio ha dichiarato in aula: «Ho cancellato mio padre nel momento stesso in cui mamma ha detto la verità».

Il caso ha attirato l’attenzione sulla necessità di esaminare e discutere temi di violenza domestica e le difficoltà che le vittime affrontano nel denunciare i propri carnefici. La consulente Tiziana Pagliarini, che ha operato la donna, ha confermato la gravità delle ustioni causate dal «trauma da benzina». La vicenda è seguita attentamente, anche perché mette in luce quanto sia importante il sostegno delle vittime di violenza per far emergere la verità e ottenere giustizia.

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