Una notte di terrore si è abbattuta su Costa Volpino, in provincia di Bergamo, dove una giovane ragazza di soli 18 anni, Sara Centelleghe, è stata brutalmente uccisa nella sua abitazione. Il dramma si è consumato nell’oscurità tra venerdì e sabato, all’interno di un appartamento situato al terzo piano di un condominio in via Nazionale, vicino al Municipio del paese. L’omicidio ha scioccato la comunità, che ora si interroga sulle circostanze di questo tragico delitto.

La ricostruzione degli inquirenti indica che il crimine si è verificato intorno all’una di notte. Sara si trovava in casa con un’amica, uscita momentaneamente per prendere delle bevande a un distributore automatico nei pressi dell’edificio. Durante la breve assenza, un aggressore si è introdotto nell’abitazione, colpendo la giovane ragazza con un coltello da cucina e infliggendole diverse ferite mortali. L’assalitore è poi fuggito, lasciando dietro di sé tracce di sangue e un’impronta nuda di piede sinistro sul pianerottolo e lungo le scale del condominio.

Allarmata, l’amica di Sara è tornata nell’appartamento, dove ha scoperto il corpo senza vita della giovane e ha dato l’allarme gridando per chiedere aiuto. Un vicino, residente al secondo piano, ha risposto alla richiesta disperata, tentando invano di soccorrere la ragazza, già esanime a causa delle coltellate subite. Immediatamente è stato chiamato il 112, e alle 1:18 i soccorritori sono giunti sul posto, purtroppo senza poter fare altro che constatare il decesso della giovane.

Un’indagine complessa

L’omicidio di Sara Centelleghe non sembra configurarsi come una rapina finita male. Gli inquirenti, guidati dal sostituto procuratore Giampiero Golluccio e dal procuratore della Repubblica Maurizio Romanelli, hanno escluso la possibilità che il delitto sia avvenuto in ambito familiare, gettando così un’ombra di mistero sull’identità dell’assassino e sulle motivazioni del gesto. Si cerca quindi di fare luce sulla vita privata di Sara, scandagliando le sue amicizie e i contatti abituali alla ricerca di elementi che possano fornire una chiave di lettura.

Sara viveva con la madre, mentre il padre, con cui non risiedeva, è stato uno dei primi a raggiungere il luogo della tragedia, visibilmente scosso. Avrebbe compiuto 19 anni tra pochi giorni e frequentava l’istituto professionale socio-sanitario di Lovere, dove si era dimostrata una giovane volenterosa e dedita allo studio. Chi la conosceva la descrive come una ragazza tranquilla, senza legami o situazioni sospette che possano spiegare il motivo di un atto così violento nei suoi confronti.

Le tracce dell’aggressore

Sulle scale dell’edificio e sul pianerottolo, gli investigatori hanno trovato diverse tracce di sangue e un’impronta di piede nudo, probabili segni lasciati dall’assassino in fuga. Questi dettagli potrebbero rivelarsi fondamentali per risalire all’identità dell’aggressore. Le forze dell’ordine stanno ora passando al setaccio tutte le telecamere di sorveglianza della zona e raccogliendo testimonianze dai vicini e dalle persone che frequentavano Sara, per trovare riscontri su eventuali movimenti sospetti nella notte del delitto.

In attesa di ulteriori sviluppi, il caso di Sara Centelleghe rimane avvolto nel mistero, suscitando sgomento e paura in una comunità abituata alla tranquillità.

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