Nella notte del 4 gennaio, quello che doveva essere un normale viaggio di ritorno a casa per Giuseppe De Nicolo, un giovane studente e lavoratore diciannovenne di Terlizzi, si è trasformato in un autentico incubo. Dopo essere partito da Trento con l’intenzione di raggiungere Bari, facendo tappa a Bologna, Giuseppe si è scontrato con un disguido sul suo biglietto che lo ha lasciato in una situazione di isolamento e difficoltà sulla statale 64.
Tutto è cominciato con ritardi già annunciati sul sito della compagnia di trasporti Flixbus: il pullman previsto a Trento ha accumulato più di un’ora di ritardo. Al suo posto, si è presentato un altro autobus, su cui Giuseppe è riuscito a salire con il consenso dell’autista, preoccupato di non perdere la coincidenza a Bologna.
Giunto a destinazione, il problema si è ripresentato quando ha provato a salire sul pullman diretto a Bari. Un disguido nel sistema di prenotazione ha sollevato contestazioni da parte di uno degli autisti, rendendo necessario un lungo confronto e la verifica delle email di conferma. Seppure avesse ottenuto il permesso di viaggiare, una chiamata effettuata dall’autista al numero verde interno ha riacceso la querelle, con l’ordine di scendere dal mezzo.
In balia degli eventi, senza assistenza e servizi, Giuseppe ha deciso di contattare i carabinieri per denunciare la situazione. Lasciato solo sulla strada in piena notte, ha percepito il disagio e la totale assenza di sicurezza. Alla ricerca di una soluzione, si è procurato un taxi per raggiungere la stazione ferroviaria più vicina, riuscendo infine ad acquistare un biglietto per Bari.
L’esperienza vissuta da Giuseppe De Nicolo è risultata non solo disagevole ma anche lesiva dei suoi diritti di passeggero. La sua lettera di denuncia chiede spiegazioni e provvedimenti nei confronti degli autisti coinvolti. Insiste sull’importanza che l’azienda di trasporti rispetti e tuteli la sicurezza dei propri clienti, evitando che situazioni simili possano ripetersi in futuro.