Nel cuore del processo che ha sconvolto la famiglia Pelicot, il patriarca settantaduenne Dominique è stato condannato a vent’anni di carcere. Un tempo considerato un marito e un padre affettuoso, Dominique ora dovrà affrontare una vita dietro le sbarre, mentre la sua famiglia cerca di ricostruire un senso di normalità. Gisèle, sua moglie, anch’essa settantaduenne, è diventata involontariamente un simbolo globale nella battaglia contro le violenze sessuali, cercando di dare un senso a questo nuovo capitolo della sua esistenza.
I figli, Caroline, David e Florian, si trovano a fare i conti con le cicatrici lasciate dal proprio passato. Caroline, che ora porta il cognome del marito, Darian, ha iniziato questo difficile percorso nel 2022 con la pubblicazione del suo libro, “E ho smesso di chiamarti papà”, presto disponibile anche in Italia grazie alla casa editrice Utet. Tuttavia, Caroline ha espresso il suo risentimento durante il processo, sentendosi la “grande dimenticata”. Non si tratta di cercare protagonismo, quanto piuttosto di un bisogno di ottenere risposte a dubbi che la attanagliano.
Dominique è accusato non solo di aver drogato e violentato la moglie, ma anche di possedere materiali compromettenti della sua stessa figlia. Due fotografie di Caroline, ritrovate nel suo computer, la ritraggono addormentata e priva di vestiti, indossando intimo che non le apparteneva. Inoltre, immagini delle sue nipoti sono state condivise su un sito per adulti, coinvolgendo altre cinquanta persone poi condannate. Nonostante Dominique abbia sempre negato di aver toccato figli e nipoti, la risposta di Caroline in aula è stata lapidaria e piena di disprezzo.
David, il figlio maggiore, ha descritto la sua educazione e il forte legame con il padre, legati da interessi comuni come calcio e cinema, ma ha scelto di tagliare definitivamente i ponti affermando che quell’uomo ora è per lui inesistente. Florian, il fratello minore, ha espresso il suo disprezzo, ricordando come il padre definisse la madre “una santa”, mentre lui stesso si è rivelato essere “il diavolo”.
Il processo avvenuto presso il tribunale di Avignone ha lasciato nelle vittime la difficoltà di convivere con un passato orribile e con il peso delle scoperte fatte riguardo a chi consideravano la figura paterna. Mentre i riflettori sui Pelicot si spengono lentamente, la famiglia deve affrontare l’arduo compito di plasmare un futuro che possa, in qualche modo, portare un po’ di pace dopo l’abisso di orrore vissuto.