Un tragico evento ha colpito il mondo dell’intelligenza artificiale: Suchir Balaji, ex dipendente di OpenAI, è stato trovato morto nel suo appartamento a San Francisco il 26 novembre scorso. Le autorità locali hanno successivamente stabilito che si è trattato di un suicidio. Poche settimane prima, Balaji aveva espresso le sue preoccupazioni riguardo le pratiche dell’azienda in un’intervista al New York Times, in cui denunciava presunte violazioni delle leggi sul copyright da parte di OpenAI, azienda famosa per lo sviluppo di ChatGpt e altri prodotti di intelligenza artificiale generativa.

Balaji, che aveva lavorato con OpenAI per quasi quattro anni, sosteneva che l’azienda stesse utilizzando contenuti protetti per l’addestramento di queste piattaforme, compromettendo così il concetto di “fair use” e la qualità dei contenuti nel web. Le sue dichiarazioni sottolineavano come questi prodotti potessero creare alternative che competono con i dati originali utilizzati per il loro sviluppo. Non a caso, OpenAI e il suo principale investitore, Microsoft, stanno attualmente affrontando diverse cause legali per violazione di copyright, tra cui una da parte del New York Times.

Sul suo profilo X, che l’analista aveva creato recentemente, Balaji aveva condiviso riflessioni sulla sua intervista, ricordando il suo coinvolgimento di un anno e mezzo nello sviluppo di ChatGPT e l’interesse verso le segnalazioni di violazioni che riguardavano l’azienda. Anche il suo blog, aperto poco prima della sua uscita pubblica, aveva un solo post in cui discuteva della necessità di considerare il “fair use” nell’ambito dell’intelligenza artificiale generativa.

La notizia della sua morte ha provocato una reazione da parte di OpenAI, il cui portavoce ha espresso dolore per la perdita e vicinanza alla famiglia e agli amici di Balaji. Questo episodio si colloca in un contesto più ampio di preoccupazioni già espresse da vari professionisti nel settore dell’intelligenza artificiale, che lo scorso giugno avevano sollecitato protezioni maggiori per chi lavora in questo ambito, sia presso Google Deep Mind che OpenAI.

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