Nel contesto di un’importante inchiesta su una presunta evasione fiscale, è emerso che anche la Emiliano srl, di proprietà dei fratelli del governatore della Puglia, è tra le aziende che potrebbero essere state coinvolte nel ricevere fatture per operazioni inesistenti da diverse società cartiere. Tuttavia, né l’azienda né Alessandro e Simonetta Emiliano sono attualmente sotto indagine.
Secondo i documenti dell’inchiesta, avviata il 12 dicembre, quattro persone sono state poste agli arresti domiciliari: Luigi D’Armento, Antonello Savino, Francesco Porcelli e Gaetano Finestrone. Inoltre, Nicola Garofalo ed Enrico Danese sono stati temporaneamente sospesi dalle loro attività imprenditoriali. Insieme a loro, tra gli indagati in stato di libertà, figurano quattro finanzieri, tre ispettori doganali, un direttore bancario e un dipendente delle poste.
L’associazione criminale, guidata e promossa da Porcelli e D’Armento secondo la Procura di Bari, avrebbe favorito circa 165 aziende dal 2018 nel ricevere vantaggi fiscali attraverso l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Queste fatture, emesse negli anni, hanno totalizzato un valore superiore ai 10 milioni di euro. Successivamente al pagamento tramite bonifico, i gestori delle cartiere prelevavano i fondi in contanti restituendoli ai clienti, trattenendo una commissione pari al 22% del valore fiscale dell’Iva.
La Emiliano srl, già nota alle cronache per aver ottenuto appalti legati agli arredi del Consiglio regionale e del bar del Comune di Bari, risulta aver ricevuto varie fatture dalla ditta “Ng di Nicola Garofalo” tra il 2020 e il 2022. Le fatture elencano importi che vanno da 750 a 2300 euro emesse nei vari mesi dell’anno.
Questa complessa indagine mette in luce un sistema articolato di evasione fiscale che ha coinvolto numerose aziende attraverso l’utilizzo di società cartiere per mascherare operazioni inesistenti. La Procura continua ad indagare per fare completa chiarezza sulla vicenda.