Negli anni ’80, la pellicola “Vacanze di Natale”, diretta da Carlo Vanzina, rappresentò un fenomeno di culto per la cultura pop italiana. In quel periodo, la commedia mirava a raccontare le vacanze invernali delle famiglie borghesi tra le suggestive Dolomiti. Le battute iconiche e le scene memorabili hanno lasciato un segno duraturo nella memoria collettiva. Guido Nicheli, alias Donatone Braghetti, sintetizzava perfettamente l’atmosfera di Cortina parlandone come di un luogo dove sole e whisky si combinavano con l’atmosfera da pole position.
Il film introdusse anche il personaggio di Billo Damasco, impersonato da Jerry Calà, che ancora oggi è ricordato per la sua frase “Non sono bello, piaccio”. Le immagini di quel vecchio mondo vacanziero tornano alla mente osservando l’odierno lussuoso turismo trentino, che in qualche modo sembra rievocare i fasti di un tempo.
Ora, sulle vette trentine si vive un’esperienza altrettanto sontuosa: ostriche, champagne e sontuosi rifugi accolgono i benestanti, che possono perfino permettersi voli su jet privati. Anche le aperture di discoteche all’aperto non mancano di suscitare critiche, poiché c’è chi preferirebbe una montagna meno frenetica e più autentica. Tuttavia, la propensione a ostentare rimane invariata, come dimostra la presenza di veicoli di lusso, tra cui Lamborghini, a grandi altitudini.
Jerry Calà, protagonista anche di “Yuppies”, riconosce l’immagine che i suoi film trasmettevano degli anni ’80: un decennio di entusiasmo e di ostentazione, non solo di beni di lusso, ma anche di una grande voglia di lavorare e prosperare. Gli stessi trend sembrano riemergere nelle località montane odierne, sebbene oggi le icone del lusso si siano spostate verso l’Arabia, dove sfarzo e opulenza raggiungono vette ancora più elevate.
La visione di Calà si arricchisce di episodi vissuti di prima mano, come quando in Sardegna ha assistito a un tripudio di ricchezza esibito da facoltosi turisti arabi, con i loro yacht gemelli e Lamborghini multicolore. È la manifestazione di un “turismo cafone”, che contrasta con l’immagine piacevole che ha del Trentino, dove l’artista ha recentemente esibito il suo talento davanti a un pubblico coinvolto e rispettoso. Il suo ricordo di quella piazza a Pozza di Fassa è sinonimo di una serata indimenticabile che, come afferma Calà, è riuscita a trasformare un angolo delle Dolomiti in un vero teatro a cielo aperto.