È stato arrestato il presunto colpevole dell’omicidio di Manuel Mastrapasqua, il magazziniere di 31 anni ucciso nella notte di venerdì 11 ottobre a Rozzano, nel Milanese. L’indagine, condotta dai carabinieri di Milano, ha portato all’arresto di Daniele R., un ragazzo di 19 anni originario di Rozzano, fermato durante un controllo ad Alessandria e che, successivamente, avrebbe confessato il delitto.

L’omicidio è avvenuto durante un tentativo di rapina. Daniele R. avrebbe colpito la vittima con una coltellata al costato, con l’intento di sottrargli le cuffie che indossava al momento dell’aggressione. Un motivo assurdo e banale per una tragedia che ha scosso l’intera comunità.

La dinamica dei fatti

La sera del delitto, Manuel Mastrapasqua stava rientrando a casa dopo aver terminato il turno di lavoro presso un supermercato Carrefour situato in via Farini, all’angolo con viale Stelvio. Erano circa le 2:54 quando le telecamere di sicurezza lo hanno ripreso mentre camminava da solo, diretto verso la sua abitazione con passo svelto. Pochi minuti dopo, intorno alle 2:58, una pattuglia dei carabinieri in servizio di controllo sul territorio ha notato il corpo di Manuel a terra lungo viale Romagna.

Immediatamente soccorso e trasportato d’urgenza all’ospedale Humanitas, le condizioni di Manuel sono apparse subito gravissime a causa di una ferita profonda al costato. Nonostante i tentativi dei medici di salvargli la vita, il 31enne è morto poco dopo il ricovero.

Le indagini e l’arresto

Le forze dell’ordine hanno avviato immediatamente le indagini, coordinate dai magistrati della Procura di Milano, con il pubblico ministero Letizia Mocciaro e il sostituto procuratore Bruna Albertini. Grazie all’analisi dei filmati di videosorveglianza e a una rapida raccolta di testimonianze, gli investigatori sono riusciti a risalire al presunto assassino in meno di 48 ore.

Daniele R., il giovane accusato dell’omicidio, è stato fermato durante un controllo ad Alessandria. Durante l’interrogatorio, il ragazzo avrebbe confessato il delitto, ammettendo di aver aggredito Manuel per rubargli le cuffie che indossava. Le cuffie, parte della refurtiva, sarebbero poi state ritrovate in un bidone dell’immondizia, probabilmente gettate da qualcuno vicino all’aggressore. Questo dettaglio ha ulteriormente corroborato l’ipotesi investigativa, contribuendo alla conferma delle accuse a carico del 19enne.

Il profilo della vittima

Manuel Mastrapasqua era un giovane di 31 anni che lavorava come magazziniere. Viveva a Rozzano e sognava una vita tranquilla con la sua fidanzata, con cui stava progettando di andare a convivere. La sua morte ha lasciato un vuoto incolmabile tra i familiari e gli amici, che lo ricordano come una persona tranquilla, dedita al lavoro e sempre disponibile con gli altri.

La sua fidanzata ha espresso il suo dolore attraverso un messaggio straziante: «Avrai giustizia, Manuel. Quante cose dovevamo fare insieme…». La sua perdita è stata un duro colpo non solo per i parenti, ma per l’intera comunità di Rozzano, che si è stretta intorno alla famiglia in un momento così tragico.

Le conseguenze dell’omicidio

L’omicidio di Manuel Mastrapasqua ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle periferie milanesi, in particolare in quartieri come Rozzano, dove episodi di violenza e criminalità non sono purtroppo rari. La sensazione di insicurezza cresce tra i residenti, che chiedono una maggiore presenza delle forze dell’ordine e interventi concreti per prevenire simili tragedie.

Daniele R., ora sotto custodia, dovrà rispondere dell’accusa di omicidio volontario e rapina aggravata. Il suo destino sarà deciso nel corso del processo che si terrà nelle prossime settimane. Nel frattempo, la comunità attende giustizia per Manuel, vittima di un crimine insensato che ha strappato via una vita giovane e piena di sogni.

Un crimine assurdo per un bottino insignificante

Questo tragico episodio rimane difficile da comprendere per molti. Un gesto violento e brutale compiuto per un bottino di valore insignificante: delle semplici cuffie. È un’ulteriore dimostrazione di come la violenza possa scaturire per motivi futili, lasciando dietro di sé solo dolore e distruzione.

Manuel Mastrapasqua è l’ennesima vittima innocente di una spirale di violenza che troppo spesso coinvolge giovani disorientati e disperati, che non esitano a togliere una vita per un oggetto di poco valore.

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