A Madison, nel Wisconsin, un’altra sparatoria si è consumata in una scuola americana, portando alla luce un’agghiacciante verità: l’assassina è stata identificata in Natalie Rupnow, una quindicenne che preferiva essere conosciuta come Samantha. Questa giovane ragazza, alunni di una scuola cristiana chiamata “Abundant Life”, ha innescato l’orrore uccidendo un compagno ed un insegnante, prima di rivolgere l’arma, una pistola calibro 9 mm, contro se stessa. Non è chiaro se avesse in mente di colpire proprio quelle persone.
Durante l’attacco, sono stati feriti altri sei individui – cinque studenti e un altro insegnante – di cui due si trovano in condizioni critiche. La drammatica telefonata alla polizia è arrivata da un bambino delle elementari, di età compresa tra i 7 e gli 8 anni, segnalando l’urgenza della situazione alle 11:57. Gli agenti, giunti sul posto in soli tre minuti, non hanno potuto impedire la tragedia. Natalie Rupnow, infatti, si è sparata prima dell’arrivo delle forze dell’ordine ed è deceduta durante il trasporto verso l’ospedale.
La sparatoria ha avuto luogo in un’area comune utilizzata per lo studio da studenti di diverse classi. Alcuni ragazzi sono riusciti a fuggire dalla scena senza nemmeno prendere la giacca quando hanno udito i primi spari. Breken Ives, uno studente undicenne, ha avuto la prontezza di avvertire la scuola tramite interfono, lanciando l’allarme per il lockdown. Un insegnante ha prontamente guidato gli studenti verso un angolo sicuro, al riparo dagli occhi della killer, mentre altrove un’altra maestra si è armata di forbici per proteggere i ragazzi di nuova anni affidati alle sue cure.
I genitori di Rupnow stanno collaborando attivamente con le autorità. Statisticamente, è raro che una donna sia responsabile di sparatorie scolastiche; infatti, il “K-12 School Shooting Database” riporta soltanto nove casi al femminile contro 249 al maschile. La scuola cristiana in cui è avvenuta la tragedia, secondo il New York Times, avrebbe costituito un rifugio per coloro che hanno subito bullismo o hanno avuto difficoltà altrove.
A quanto pare, la killer aveva premeditato l’azione; gli investigatori stanno attualmente analizzando i suoi scritti, che sembrano trasudare rabbia e frustrazione. Sebbene un manifesto attribuito a Rupnow stia circolando sui social media, non è ancora stata confermata la sua autenticità dalle autorità. In una foto, la giovane indossava una maglietta di una band metal tedesca, simile a quella del famoso killer di Columbine, Eric Harris.
Il capo della polizia, Shon Barnes, ha cercato di sedare le speculazioni sulla possibile identità transgender della ragazza, affermando che tale dettaglio non è rilevante per le indagini in corso, focalizzate sugli eventi appena accaduti.
La comunità è ora alle prese con il dolore e lo shock derivanti da questa ennesima tragedia scolastica, mentre si attendono ulteriori sviluppi sulle motivazioni di una quindicenne che ha scelto la violenza come il suo ultimo grido di aiuto.