A Seminara, un piccolo comune di poco più di duemila abitanti, una vasta operazione della Procura dei minorenni di Reggio Calabria e della polizia di Stato di Palmi ha gettato luce su un caso drammatico di violenze sessuali di gruppo. Gli episodi incriminati, avvenuti ai danni di due ragazze minorenni al momento dei fatti, si sono svolti tra gennaio 2022 e novembre 2023 nella Piana di Gioia Tauro.
L’inchiesta, che ha portato all’arresto di sedici persone complessivamente, ha avuto una seconda fase con ulteriori tre arresti autorizzati dal giudice per le indagini preliminari del tribunale minorile di Reggio Calabria. Questi ultimi arrestati, anch’essi accusati di violenza di gruppo aggravata, erano minorenni al tempo delle violenze ma hanno ormai raggiunto la maggiore età. Le vittime, entrambe amiche, hanno subito violenze ripetute e sono state filmate in video in cui gli aggressori, apertamente misogini, denigravano il genere femminile.
Il contesto locale, fortemente influenzato da legami con la cosca mafiosa della ‘ndrangheta, ha contribuito ad alimentare un clima di paura e omertà. Questo ha reso particolarmente arduo il percorso di denuncia delle due giovani vittime, che si sono trovate a combattere non solo contro i loro aguzzini ma anche contro una società restia a sostenere apertamente la loro causa.
La polizia, attraverso intercettazioni telefoniche originariamente mirate ad altre indagini, è riuscita a scoprire indizi che hanno aiutato a ricostruire la terribile vicenda. Le due ragazze, dimostrando grande forza e coerenza nelle loro testimonianze, sono riuscite a superare la pressione ambientale e familiare che mirava a farle tacere. In uno sforzo di isolamento da chi le circondava, una delle vittime ha dovuto persino affrontare l’opposizione del fratello e della sorella, mentre l’amica che la supportava è stata duramente ostacolata.
Questa coraggiosa denuncia ha rappresentato un simbolo di riscatto non solo contro i loro aggressori ma anche contro il silenzio complice di un tessuto sociale impregnato di timore verso le organizzazioni mafiose. La capacità delle ragazze di resistere e far sentire la propria voce è stata fondamentale per far emergere la verità e portare alla luce gli abusi subiti.
Quello che mi sconvolge è che c’è sempre la mano della mafia dietro! È ora d’affrontarla con più durezza! Basta a sti comportamenti vigliacchi… Speriamo che la giustizia dia una bella lezione a tuti! 😠
È davvero incredibile come possa ancora esistere un’omertà così radicata nel nostro Paese. Queste ragazze sono delle vere eroine, hanno affrontato mostri reali in un contesto che le ha messa a tacere. Spero possano trovare la pace che meritano.