Il tragico evento che ha coinvolto Margherita Lega a Calasca Castiglione lo scorso luglio ha acceso i riflettori su una serie di irregolarità riguardanti un impianto di trasporto. Questa teleferica, la cui funzione era originariamente quella di trasportare esclusivamente legna, è stata al centro di un drammatico incidente che ha causato la morte della turista di 41 anni mentre stava caricando i bagagli insieme alla sua famiglia per un soggiorno presso l’Alpe Drocala.
La struttura, costruita per gli scopi specifici di esbosco di materiale legnoso da aree boschive, aveva un’autorizzazione scaduta da oltre sei mesi. Tale autorizzazione, concessa per la prima volta nell’aprile del 2013 e rinnovata periodicamente, era scaduta il 27 dicembre 2023. Nonostante la destinazione limitata al trasporto di legna, l’impianto era impiegato anche da persone non autorizzate, trasformandosi di fatto in una teleferica non conforme alle caratteristiche tecniche originali.
Il pubblico ministero Nicola Mezzina ha portato avanti le indagini che hanno coinvolto tre persone, attualmente accusate di omicidio colposo. Tra gli indagati figurano il titolare della concessione della teleferica, il presidente dell’associazione che gestisce l’ecovillaggio, e la persona che ha azionato l’impianto quel giorno infausto. Quest’ultimo, ignaro della presenza di Margherita Lega, ha inavvertitamente messo in funzione la teleferica per recuperare il carrello e caricarlo con altra merce.
Una serie di dettagli di fondamentale importanza sono emersi durante l’indagine. Elementi essenziali come segnalazioni sonore e visive, che avrebbero dovuto garantire un livello minimo di sicurezza tra gli operatori alle stazioni di monte e valle, risultavano assenti. La visibilità, già compromessa dal luogo e dalla vegetazione, era persino peggiorata dalla distanza e dalla prospettiva sfavorevole che impedivano una chiara comunicazione e controllo dell’area dal punto di comando a monte.
Ulteriori responsabilità sono imputate a chi non ha verificato l’adeguatezza dell’impianto alle norme di sicurezza, permettendo di fatto che il sistema di trasporto venisse usato da persone non preparate e non autorizzate, come nel caso della vittima e del suo nucleo familiare. Una mancanza di comunicazione efficace tra le parti coinvolte ha avuto tragiche conseguenze, culminate con l’incidente.
Questo drammatico evento evidenzia l’importanza di una rigida osservanza delle normative di sicurezza, specialmente in contesti che coinvolgono attrezzature pericolose. La morte di Margherita Lega sottolinea la necessità urgente di controlli più stringenti e di responsabilità condivise per evitare simili tragedie in futuro.