Un tentativo di furto si è trasformato in una tragedia nella periferia sud di Milano, dove un uomo di 37 anni, Eros Di Ronza, è stato ucciso nelle prime ore del mattino di giovedì 17 ottobre. Di Ronza, con diversi precedenti penali alle spalle, è stato trovato senza vita in viale Giovanni da Cermenate, colpito da numerose ferite d’arma da taglio.

Il dramma ha avuto origine in un bar situato al civico 35 della via, un locale gestito da un 30enne di origini cinesi. Stando alla ricostruzione degli investigatori, la vittima, insieme a un complice che è riuscito a scappare, avrebbe tentato di forzare la saracinesca del bar poco prima dell’alba, con l’obiettivo di rubare dei biglietti “Gratta e Vinci”. L’allarme del locale, però, ha svegliato il titolare e i suoi familiari, che vivono in un appartamento al piano superiore. È in quel momento che si è consumata la tragedia.

Quando è scattato l’allarme, il titolare del bar è sceso in strada accompagnato da un parente, un uomo di 49 anni, anch’egli di origini cinesi. Il trentenne, armato di un paio di forbici, avrebbe affrontato Di Ronza all’esterno del locale. La colluttazione è degenerata rapidamente, con la vittima che ha riportato almeno venti coltellate tra il petto e l’addome. Di Ronza, ferito, ha tentato una disperata fuga verso il suo scooter, rubato il giorno precedente, ma è stato nuovamente raggiunto e colpito.

All’arrivo dei soccorritori del 118, per il 37enne non c’era ormai più nulla da fare: le ferite erano troppo gravi e il decesso è stato dichiarato sul posto. Gli agenti delle volanti della questura, giunti poco dopo, hanno subito fermato il 30enne e il suo parente, accusandoli di omicidio volontario. Entrambi sono stati portati in questura per essere interrogati, anche se il titolare del bar ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere davanti alla pm incaricata delle indagini, Maura Ripamonti.

Gli investigatori stanno ora cercando di ricostruire nel dettaglio la dinamica dell’accaduto, esaminando anche le riprese delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona. Uno dei punti chiave sarà capire se l’eccessiva reazione del titolare del bar sia stata dettata da paura o dall’esasperazione: il locale era già stato vittima di tre precedenti tentativi di furto e rapine, e questa potrebbe essere stata una delle cause che hanno portato alla tragedia.

L’omicidio si inserisce in un contesto di piccoli reati che, negli ultimi mesi, sembrano essersi moltiplicati nella zona. Di Ronza, del resto, non era nuovo alle forze dell’ordine. Era stato arrestato solo poche settimane prima per resistenza a pubblico ufficiale e, a inizio ottobre, era stato indagato per possesso illegale di armi. Aveva anche l’obbligo di presentarsi periodicamente alla polizia giudiziaria proprio per i suoi trascorsi.

La vicenda ha scosso l’intero quartiere, che si trova a fare i conti con un episodio di violenza tanto improvviso quanto devastante. Il tentativo di rubare pochi “Gratta e Vinci” ha portato a una morte cruenta e a un’inchiesta che si annuncia complessa. Se il complice di Di Ronza verrà rintracciato, potrà fornire ulteriori dettagli su come i due abbiano pianificato il furto e su cosa sia realmente accaduto in quei drammatici minuti. Tuttavia, l’indagine dovrà anche stabilire se ci siano state eventuali circostanze attenuanti per il gesto del 30enne, che ha chiamato i soccorsi subito dopo l’accaduto.

Per il momento, la comunità locale rimane in attesa di maggiori chiarimenti, mentre il corpo di Di Ronza è stato sottoposto a un’autopsia per confermare le cause esatte della morte.

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