Il tragico incidente avvenuto lungo l’autostrada A4 ha spezzato la vita della giovane psicologa Chiara Moscardi, una ventiseienne con un grande amore per il rugby. Martedì 17 dicembre, il furgone su cui viaggiava è stato travolto da un tir, segnando tristemente il destino di una giovane promessa con un percorso già ricco di esperienze.
Chiara Moscardi proveniva da una famiglia profondamente legata al mondo della palla ovale. Figlia di Alberto Moscardi, un ingegnere ed ex dirigente ai lavori pubblici di Rovigo, e sorella di Matteo, entrambi campioni d’Italia con la Rugby Rovigo, la passione per questo sport faceva parte del suo DNA. Lo zio Alessandro Moscardi, ulteriore membro di questa famiglia sportiva, ha militato in squadre come Rovigo e Benetton Treviso, arrivando a ricoprire anche il ruolo di capitano della nazionale italiana di rugby. Anche l’ex fidanzato di Chiara era un campione nella palla ovale, a dimostrazione di quanto questo sport fosse intessuto nella sua rete di relazioni.
Nonostante la passione familiare per il rugby, Chiara aveva scelto un altro percorso di vita. Dopo aver completato gli studi al liceo scientifico Paleocapa di Rovigo, dove aveva sempre brillato per il suo carattere gentile e socievole, si era laureata in Psicologia all’Università di Padova. In seguito, aveva iniziato a lavorare per la cooperativa Cosep all’interno di progetti sociali mirati all’assistenza delle persone in difficoltà attorno alla stazione di Mestre. Qui, impegnata in iniziative come StopandGo e New Way, offriva supporto e alternative a coloro che si trovavano in situazioni di estrema vulnerabilità.
La notizia della sua scomparsa ha travolto di dolore la sua famiglia, con la madre Rosita, il padre Alberto e il fratello Matteo che stanno affrontando una perdita incolmabile. La comunità di Rovigo e i suoi colleghi a Venezia ricordano Chiara non solo per le sue competenze, ma anche per il suo impegno e spirito di generosità verso il prossimo. Una vita dedicata agli altri, interrotta troppo presto e che lascia un vuoto profondo in coloro che l’hanno conosciuta e amata.
Che tragedia! A 26 anni, una vita spezzata troppo presto… Ho sentito parlare molto bene di lei, una vera perdita per tutti.
Non ci posso credere… una ragazza così giovane e piena di vita… il mondo è proprio ingiusto. Riposa in pace, Chiara.