Roberto Mantovani, noto come “Red Sox” per la sua battaglia pubblica a favore dell’uso del POS e dei pagamenti elettronici sui taxi, è stato recentemente vittima di un atto vandalico. Sulla carrozzeria del suo taxi sono stati disegnati simboli neofascisti e scritte offensive, segnando l’ennesima intimidazione verso la sua lotta per la trasparenza dei pagamenti. Mantovani, da anni impegnato a rendere visibili gli incassi giornalieri su Twitter, ha dichiarato di non volersi arrendere, confermando che proseguirà la sua campagna, sostenuta anche dai numerosi follower sui social.

Un attacco non solo contro di lui

Il tassista ha spiegato che l’atto vandalico è avvenuto fuori dalla sua regione, ma ha scelto di non specificare il luogo per evitare di accusare una comunità intera. “È stato il gesto di qualche individuo isolato,” ha detto, difendendo le persone della città dove si trovava. Tra le scritte comparse, compaiono insulti personali, come “infame” e “zecca rossa”, un chiaro riferimento politico e provocatorio. Mantovani sospetta che l’azione non sia legata solo alla sua battaglia per la trasparenza dei pagamenti, ma anche alla grafica del suo taxi, che porta messaggi di solidarietà contro la violenza sulle donne, un tema che potrebbe aver innescato l’aggressione.

La battaglia per la trasparenza: incassi e POS

Roberto Mantovani ha iniziato la sua campagna per la trasparenza sui pagamenti condividendo online gli incassi giornalieri, suddivisi tra contanti e pagamenti elettronici. Questa iniziativa, nata per stimolare la categoria a un maggiore uso del POS, ha diviso il settore dei taxi, suscitando polemiche e tensioni con molti colleghi. Il tassista è stato allontanato dalla cooperativa Cotabo di Bologna, diventando così indipendente, ma questo non lo ha fermato. In un settore spesso riluttante verso l’adozione di strumenti digitali, Mantovani è diventato una figura scomoda per alcuni, tanto da guadagnarsi l’inimicizia e, a quanto pare, anche attacchi diretti.

Solidarietà e la lotta contro la misoginia

Secondo Mantovani, i simboli e le scritte offensive sul suo taxi sono indirizzati anche contro il messaggio di supporto alle donne vittime di violenza, evidente dalla grafica applicata al suo veicolo. Da tempo, infatti, il taxi di Red Sox promuove la “Casa per le donne per non subire violenza,” un’organizzazione impegnata nella protezione e supporto delle donne vittime di abusi. Il sospetto è che l’attacco possa essere una manifestazione di misoginia, rivolta non solo al suo impegno per il POS, ma anche ai valori di rispetto e parità che porta in strada. Mantovani ha dichiarato: “Chi ha compiuto questo gesto ha perso, non io.”

La reazione della comunità e il sostegno sui social

Roberto Mantovani ha trovato sostegno non solo tra i suoi seguaci sui social, ma anche da parte di figure istituzionali e cittadini che condividono i suoi ideali. Il tassista ha confermato che molti amici e sostenitori gli hanno espresso solidarietà, offrendo anche un aiuto concreto per risistemare il taxi e ripristinare i messaggi sociali che veicola. “So che chi mi segue è con me,” ha dichiarato, rinnovando la sua determinazione a continuare la lotta.

Il contesto: uno scontro sempre più acceso nel mondo dei taxi

Il caso di Mantovani si inserisce in un clima di scontro generale tra la categoria dei taxi e le amministrazioni locali. A Bologna, la recente decisione comunale di emettere un bando per 72 nuove licenze taxi ha inasprito ulteriormente i rapporti tra la categoria e il Comune. Molti tassisti e associazioni di categoria, come Uritaxi, hanno reagito negativamente, organizzando scioperi e contestando il valore economico delle nuove licenze, giudicato troppo basso. Mantovani, nel frattempo, si trova ad affrontare l’isolamento dalla sua cooperativa, che ha addirittura richiesto un arbitrato per risolvere le tensioni sorte a seguito delle sue campagne di sensibilizzazione.

Verso il futuro: una battaglia personale e collettiva

Per Roberto Mantovani, questi atti di vandalismo non rappresentano un motivo di resa, ma piuttosto una conferma della validità della sua lotta. La decisione di continuare, nonostante le difficoltà e le minacce, si fonda su un principio semplice: la trasparenza e il diritto alla sicurezza per tutti, compreso quello di garantire alle donne un sostegno concreto contro la violenza. Mantovani ha sottolineato che certi attacchi sono la prova che la sua iniziativa sta avendo un impatto, portando alla luce un dibattito necessario e coraggioso su trasparenza e giustizia sociale.

Questa determinazione e il supporto della comunità, sia online che offline, rappresentano la forza con cui Mantovani continuerà a combattere.

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