Il progetto di riconfigurazione della rete fognaria nell’area di Bagnoli, elaborato nell’ambito del Piano di Riqualificazione Ambientale e Rigenerazione Urbana del SIN Bagnoli-Coroglio da Invitalia, ha suscitato profonde preoccupazioni da parte del Wwf Italia. L’associazione ambientalista, pur riconoscendo l’importanza complessiva dell’iniziativa, essenziale per il recupero territoriale di Bagnoli-Coroglio e il suo sviluppo urbano sostenibile, evidenzia criticità rilevanti nelle soluzioni proposte per il sistema fognario.
Il progetto prevede il raddoppio della portata del collettore fognario e l’istituzione di un secondo scolmatoio nella Zona Speciale di Conservazione Europea dei Fondali Marini tra Gaiola e Nisida, all’interno della Rete Natura 2000. Tale zona è già afflitta da un invaso di acque reflue dal 2001, una situazione che non è stata risolta nonostante le numerose sollecitazioni. Il Wwf esprime il timore che la creazione di un nuovo scarico aggravi ulteriormente l’impatto ambientale su una riserva di spiccato valore ecologico e culturale, suggerendo che una misura più idonea sarebbe stata la rimozione dello scarico esistente.
L’approvazione del piano da parte del Mase, nonostante i pareri tecnici contrari del Parco, il disaccordo del Consiglio Regionale Campano, e le proteste delle associazioni ambientaliste, preoccupa ulteriormente. Gaiola-Nisida è riconosciuta come una delle aree di maggior pregio naturalistico lungo la costa napoletana, includendo al suo interno una riserva marina protetta dal Parco Sommerso di Gaiola, ospitando habitat e specie di notevole importanza.
La conservazione delle acque marine e dolci rappresenta un principio essenziale per il Wwf Italia, il quale ribadisce la necessità di azioni urgenti a protezione dei delicati ecosistemi marini, fondamentali per la biodiversità e per le attività economiche locali, quali pesca e turismo. Recentemente, il Wwf ha manifestato, insieme a numerosi cittadini e altre organizzazioni ambientaliste, chiedendo interventi alternativi che evitino ulteriori scarichi fognari nel mare di Napoli, sollecitando le autorità a riconsiderare il progetto per tutelare la ricchezza naturale della zona della Gaiola.