L’attuale scenario immobiliare nelle principali città italiane sta diventando sempre più proibitivo, soprattutto per i giovani studenti e lavoratori al loro primo impiego. Con prezzi delle locazioni in continua crescita, l’accesso al mercato immobiliare appare ormai un miraggio. In Italia, su un totale di 900 mila studenti fuori sede, vi sono soltanto 45 mila posti letto pubblici, meno del 5% del totale.
Prendendo come esempio un giovane medico, dopo anni trascorsi a studiare lontano da casa, e costretto a dividere piccoli spazi abitativi, trova difficile permettersi un appartamento tutto suo. Le retribuzioni, come illustrato da Giammaria Liuzzi, responsabile nazionale di Anaao Giovani, non superano i 1300 euro mensili al netto delle tasse e delle spese obbligatorie. A Milano, infatti, affittare 70 metri quadrati richiede in media 18.900 euro all’anno, una cifra insostenibile per la maggior parte dei giovani specializzandi.
Non solo a Milano, ma anche a Firenze, Roma e Bologna i costi sono eccessivi, sia per l’affitto che per l’acquisto. Ad esempio, per comprare un appartamento di 70 metri quadrati a Milano servono circa 379 mila euro, con incrementi significativi registrati negli ultimi anni. Questa situazione, analizzata anche dal Gruppo Tecnocasa, mostra un aumento continuo dei canoni di locazione, particolarmente accentuato dal 2021 ad oggi. Zone come Brera a Milano o via del Corso a Roma vedono schizzare i prezzi alle stelle.
L’analisi di Luca Dondi, consigliere esecutivo di Nomisma, rileva un eccesso di domanda a fronte di un’offerta sempre più ridotta, anche per l’aumento della redditività degli affitti brevi e la decisione di molti proprietari di gestire il proprio patrimonio immobiliare in modo più diretto. Di conseguenza, il mercato immobiliare è diventato inaccessibile per una crescente porzione di popolazione, penalizzando in particolare i giovani con bassi redditi.
Nemmeno optare per una stanza condivisa sembra essere una soluzione economica: l’ultimo rapporto di Immobiliare.it Insights segnala una media nazionale di 461 euro mensili per una stanza, con picchi di 637 euro a Milano. Secondo Damiano Di Giovanni dell’Unione degli universitari, la scarsa disponibilità di alloggi pubblici costringe molti studenti fuori sede a trovare soluzioni nel mercato dell’affitto privato.
Questo contesto sfavorevole sta influenzando anche le scelte di studio: cresce l’interesse per le università telematiche e si registra un aumento della domanda di stanze singole in città più piccole. Per dare un sostegno ai giovani, Anaao-Giovani richiede un aumento delle retribuzioni dei contratti di specializzazione. Tuttavia, le prospettive di una futura accessibilità abitativa non sono rosee, soprattutto per il mercato degli affitti, che rimane una sfida strutturale difficile da risolvere.