Continuano senza sosta gli attacchi informatici da parte di gruppi filorussi contro i siti web delle pubbliche amministrazioni italiane, sia a livello centrale che locale. Questi attacchi, giunti al dodicesimo giorno, sembrano essere stati scatenati dalle recenti tensioni tra Roma e Mosca. Tra i siti presi di mira oggi ci sono quelli del Consiglio Superiore della Magistratura e il portale romano del partito Fratelli d’Italia. Inizialmente si era diffusa la voce di un attacco al sito del Quirinale, ma è stato successivamente confermato che questo non è stato oggetto di attacchi.

Gli assalti avvengono tramite la metodologia DDoS (Distributed Denial of Service), che mira a rendere i siti indisponibili attraverso l’inondazione di richieste. Al momento, i siti attaccati risultano per lo più accessibili, fatta eccezione per quello del Csm e alcuni portali comunali. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale sta offrendo supporto per il ripristino delle funzionalità dei siti danneggiati.

Le offensive contro le istituzioni italiane hanno suscitato preoccupazione anche all’interno delle aule parlamentari. Andrea Casu, deputato del Partito Democratico, ha espresso il suo «pieno sostegno al presidente Mattarella per i ripetuti attacchi e le minacce inaccettabili». In aula, Casu ha sottolineato che i continui attacchi hacker rappresentano una vera minaccia alla democrazia, evidenziando una fragilità nei sistemi di difesa digitali italiani. Ha esortato il governo a prendere misure immediate, affermando: «dobbiamo reagire, è il momento di alzare la guardia».

Nel panorama degli attacchi, il gruppo di hacker filo-Mosca NoName057(16) emerge come una forza principale. Questo collettivo ha recentemente lanciato assalti informatici contro ministeri, forze dell’ordine e altre infrastrutture critiche come aeroporti, porti, banche e giornali. Le loro azioni suggeriscono un’organizzazione ben strutturata, presumibilmente supportata da enti statali avversi.

La situazione evidenzia l’urgenza di rafforzare le misure di cybersicurezza per proteggere i dati sensibili e garantire il funzionamento dei servizi digitali pubblici. La comunità nazionale è chiamata a rispondere unita di fronte a questa minaccia, procedendo con una strategia di difesa più robusta per salvaguardare le istituzioni e i cittadini italiani.

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