René Benko, l’influente magnate austriaco alla guida del colossale conglomerato immobiliare Signa, è stato arrestato a Vienna con l’accusa di corruzione. L’inchiesta del procuratore Sandro Raimondi e degli investigatori del Ros di Trento ha svelato un intreccio di denaro e interessi che coinvolge funzionari pubblici e personalità politiche di spicco anche in Italia. Il vasto impero immobiliare di Benko è riuscito a radicarsi nei territori del Trentino Alto Adige, Veneto e Lombardia, ma il suo tentativo di avvicinarsi ai vertici politici locali ha spesso incontrato ostacoli.

In questo contesto si inserisce la figura del Presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, che si è opposto fermamente a un progetto controverso promosso da Signa. Era in corso una proposta per il trasferimento del celebre Museo Archeologico dell’Alto Adige, custode della mummia di Ötzi, l’uomo del Similaun, ad opera di Peter Heinz Hager, imprenditore bolzanino considerato il braccio destro di Benko in Italia. Il giudice delle indagini preliminari di Trento, a dicembre, ha disposto gli arresti domiciliari per Benko, Hager e altri sette individui con l’accusa di associazione per delinquere mirata alla realizzazione di una serie di reati, tra cui la corruzione.

Dalle carte dell’indagine emerge la vana richiesta di Benko di incontrare Kompatscher, che alla fine ha respinto il progetto. Il presidente ha giustificato la sua decisione con il fatto che i termini dell’accordo risultavano sfavorevoli per il settore pubblico, nonostante l’interesse per l’idea di costruire il museo su una suggestiva collina. Tuttavia, l’influenza di Hager su Kompatscher è stata oggetto di speculazioni da parte degli inquirenti, anche se queste affermazioni sono state prontamente smentite da altri funzionari pubblici e dallo stesso governatore.

Anche a Bolzano, Benko ha investito nel progetto WatherPark, un ambizioso piano urbanistico che avrebbe dovuto trasformare un’area cittadina attraverso la creazione di un centro commerciale, un hotel, uffici e un ampio parcheggio. Tuttavia, il collasso finanziario di Signa ha portato alla cessione del progetto a un gruppo tedesco. Nel capoluogo altoatesino erano previsti anche sviluppi per una nuova area residenziale denominata Gries Village, composta da dieci edifici e 130 appartamenti. In Trentino, Benko era interessato alla riqualificazione dell’ex area Cattoi di Riva del Garda, mirata a un’evoluzione controllata dopo un secolo di costruzioni.

Le azioni di Signa si estendevano anche al Veneto, dove aveva messo gli occhi sul rifacimento dell’ex scalo ferroviario di Santa Lucia a Verona, un progetto delle Ferrovie dello Stato ora sotto la lente di ingrandimento del Ros. A Pavia, infine, i sospetti continuano a gravare sullo sviluppo del terreno ex Necchi, stimato 150 milioni di euro. In totale, oltre 1,2 miliardi di euro legati a queste iniziative sono oggetto di indagine.

Per allargare ulteriormente il suo raggio d’azione, Hager avrebbe chiesto a Kompatscher di facilitare un contatto con il Presidente della Lombardia, Attilio Fontana, dimostrando ancora una volta le ambizioni espansive del carismatico Benko nel territorio italiano.

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