Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro è stato condannato a otto mesi di carcere con pena sospesa per rivelazione del segreto d’ufficio. La sentenza è stata pronunciata dal presidente dell’ottava sezione del Tribunale di Roma, Francesco Rugarli, dopo un’ora di camera di consiglio. Delmastro, esponente di Fratelli d’Italia, è stato riconosciuto colpevole di aver divulgato informazioni segrete relative all’inchiesta sull’anarchico Alfredo Cospito. Le accuse riguardano la condivisione di una relazione classificata con Giovanni Donzelli, collega di partito e coinquilino, che ha poi utilizzato le informazioni in un discorso alla Camera.
Delmastro, presente in aula con la sua scorta, ha dichiarato: «Non mi dimetto», mostrando fiducia nel sistema giudiziario. A lui sono state riconosciute le attenuanti generiche, e la pena è stata sospesa insieme a un anno di interdizione dai pubblici uffici. Le richieste di risarcimento di quattro parlamentari del Partito Democratico, che si erano costituiti parte civile, sono state respinte.
La vicenda ha suscitato reazioni contrastanti nel panorama politico. Giorgia Meloni ha espresso sostegno nei confronti di Delmastro, affermando che rimarrà al suo incarico, mentre altri esponenti politici, come Angelo Bonelli ed Elly Schlein, hanno criticato la decisione e messo in discussione l’adeguatezza della leadership attuale. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha sottolineato che Delmastro non è idoneo a ricoprire ruoli di governo, indipendentemente dalla condanna ricevuta.
Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha manifestato solidarietà a Delmastro, definendosi «disorientato e addolorato», e Giovanni Donzelli ha difeso il collega definendo il processo come politico e inesistente la fondatezza delle accuse. Le polemiche continuano ad agitare il dibattito politico, sottolineando le tensioni tra le diverse forze politiche in merito al rispetto delle istituzioni e al ruolo del governo nel gestire situazioni delicate come quella del 41 bis e della sicurezza nazionale.