Nelle scorse settimane, la presenza di un drone non identificato ha destato preoccupazioni al Joint Research Centre dell’Unione Europea situato a Ispra, in provincia di Varese. Il dispositivo, che si sospetta sia di fabbricazione russa, è stato rilevato mentre sorvolava l’area per ben cinque volte, grazie ai sistemi avanzati di rilevamento dei velivoli sconosciuti presenti nel centro.

Questo tipo di minaccia è preso molto sul serio, soprattutto perché i droni di questo genere possono montare telecamere e strumenti digitali avanzati, capaci di catturare immagini dettagliate e creare mappature tridimensionali anche in condizioni di scarsa illuminazione. Dopo i vari sorvoli, tuttavia, il drone non si è più fatto vedere e sembrerebbe non aver lasciato alcuna traccia del suo passaggio.

La zona attorno al centro di ricerca europeo è particolarmente delicata anche perché nel raggio di pochi chilometri si trovano importanti stabilimenti dell’azienda Leonardo, leader nel settore della difesa, specialmente nei comparti aeronautico e spaziale. Tra questi, la Leonardo helicopters training academy a Sesto Calende e la Divisione elicotteri di Vergiate sono i più prossimi. Altri centri strategici sono dislocati appena più lontano a Somma Lombardo e Samarate.

La questione ha richiamato l’attenzione fino al Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (Cisr), e un’indagine formale sarà al più presto avviata dal pool antiterrorismo della procura di Milano. L’obiettivo è determinare l’origine e lo scopo del drone, ponendo particolare attenzione alla possibilità che questo fosse coinvolto in operazioni di ricognizione o spionaggio.

Un precedente episodio di presunta attività spionistica nella zona risale al 2023, quando un’imbarcazione nota come Love Lake naufragò a Sesto Calende durante una presunta operazione congiunta con servizi segreti esteri.

Infine, vale la pena notare che il centro di Ispra è sotto la giurisdizione di una “no fly zone”, e ogni volo su questa area deve essere autorizzato dall’Enac. Eventuali deroghe vengono concesse solo in specifiche circostanze, lasciando spazio all’ipotesi di reato per chi avesse violato tali limitazioni.

La vicenda rischia di inasprire ulteriormente le relazioni con la Russia, già delicate, mentre le autorità italiane continuano a indagare e discutere dell’accaduto nei contesti politici e di sicurezza nazionale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *