Nel panorama musicale italiano, una figura controversa è sicuramente quella del rapper Emis Killa, il cui vero nome è Emiliano Rudolf Giambelli. Attualmente egli si trova al centro di gravi accuse mosse dalla procura di Milano, che lo vede coinvolto in un’inchiesta sui legami ultrà e il mondo criminale associato sia alla tifoseria dell’Inter che del Milan. L’inchiesta, denominata “Doppia curva”, ha portato alla luce intrecci criminali che hanno condotto a numerosi arresti e misure cautelari.

Uno degli episodi più rilevanti che vede protagonista Emis Killa si è verificato l’11 aprile, quando un pestaggio al Meazza coinvolse uno steward durante la partita tra Milan e Roma. In quell’occasione, secondo le indagini, il rapper si trovava in compagnia di quindici ultrà rossoneri, tra cui spiccava il fratello di Luca Lucci, noto capo ultrà ora incarcerato. Le telecamere di sorveglianza hanno immortalato Emis Killa mentre assisteva all’aggressione prima di essere condotto in curva.

La carriera artistica del rapper, che vanta milioni di ascolti mensili sulle piattaforme di streaming musicale, è indubbiamente influenzata dalle sue frequentazioni e dai suoi trascorsi giudiziari. Sebbene fosse stato previsto un suo intervento al prestigioso Festival di Sanremo, Emis Killa ha deciso di rinunciare, con un annuncio sui social in cui dichiarava di preferire fare un passo indietro.

In casa del rapper a Vimercate, le autorità hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale composto da coltelli, tirapugni, un taser e una somma di denaro significativa, elementi che hanno ulteriormente complicato la sua posizione legale. A tutto ciò si aggiunge il Daspo ricevuto dal questore Bruno Megale, che proibisce al rapper di accedere agli eventi calcistici per ben tre anni.

Le relazioni personali di Emis Killa appaiono intrecciate con ambienti malavitosi di spessore, tra cui la malavita calabrese. Tra i suoi legami spiccano personaggi come Luca Lucci, con cui Emis Killa ha gestito una catena di barberie, nota come “Italian Ink”, e considerata dagli inquirenti una sorta di cassaforte per attività illecite.

Questa vicenda riguarda anche gli incontri privati e le frequentazioni del rapper, come la partecipazione a cene con figure di spicco del tifo organizzato e della criminalità ad esse associata. La presenza del rapper a tali eventi e i contatti documentati sui social dimostrano un forte legame con questo ambiente ambiguo e sotto indagine.

Questa situazione solleva molte domande non solo sulla figura di Emis Killa, ma anche su più ampi intrecci tra spettacolo, sport e criminalità organizzata. Si attendono ulteriori sviluppi dalle indagini in corso, che stanno già lasciando un segno indelebile sulla carriera e sulla vita del controverso artista.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *