La tragica scomparsa di Andrea Prospero, lo studente diciannovenne trovato morto in un appartamento a Perugia, continua a sollevare numerosi interrogativi. La famiglia è profondamente scossa e fatica ad accettare l’ipotesi del suicidio, nonostante il rinvenimento di un flacone di barbiturici accanto al corpo del ragazzo. Gli inquirenti sono al lavoro con tre perizie distinte per cercare di far luce sulle circostanze della sua morte.
La giornata odierna potrebbe vedere la consegna della relazione medico-legale contenente i risultati dell’autopsia e degli esami tossicologici, fondamentali per procedere nelle indagini. Parallelamente, la polizia postale indaga sui contatti presenti nei dispositivi elettronici del giovane, mentre la squadra mobile ha il difficile compito di scoprire l’origine delle sessanta schede SIM in suo possesso.
Due giorni prima dell’ultimo avvistamento, Andrea aveva fissato un incontro con la sorella in un ristorante, ma non vi si è mai presentato. Un elemento che aggiunge mistero è la scoperta di uno strano profilo su Telegram attribuito a lui. L’avvocato della famiglia, Francesco Mangano, sottolinea le numerose questioni aperte intorno alla vita di Andrea.
In primo luogo, nonostante vivesse ufficialmente con la sorella gemella, il giovane aveva segretamente affittato un appartamento nel cuore di Perugia. I motivi di questa scelta restano oscuri. In più, malgrado fosse iscritto al corso di informatica all’università, pare che non eccellesse particolarmente in quelle materie, un’informazione confermata anche dai suoi compagni di classe. Questi elementi suggeriscono l’ipotesi di una “doppia vita”, anche se i genitori credono che il figlio possa essere stato coinvolto in attività più grandi e complesse di lui per motivi non ancora chiari.
Dal punto di vista caratteriale, Andrea appare distante dalla figura di un nerd o un hacker, nonostante il sofisticato equipaggiamento in suo possesso. La madre lo descrive come un ragazzo riservato e cortese, un ragazzo che non avrebbe mai agito contro gli altri intenzionalmente.
Questa vicenda lascia ancora tante domande senza risposta, e il dolore della famiglia è amplificato dalla mancanza di chiarezza sulla sorte toccata al giovane studente di Perugia. Le indagini proseguono in tutte le direzioni alla ricerca di una verità che ancora sfugge.