Carmine Gallo, una figura di spicco nel panorama delle investigazioni private a Milano, è scomparso all’età di 66 anni nella sua abitazione di Garbagnate Milanese, probabilmente a causa di un infarto. Gallo era noto per aver diretto la società di investigazioni Equalize, spesso al centro di polemiche e inchieste giudiziarie. La sua improvvisa morte ha sollevato interrogativi sulle indagini in corso, su cui la Procura di Milano aveva posto particolare attenzione.

Gallo, ex poliziotto dai meriti riconosciuti, aveva condotto negli anni Novanta indagini di rilievo come quella sul sequestro di Alessandra Sgarella, evidenziando il suo impegno contro la criminalità organizzata. Tuttavia, il suo nome era riaffiorato nelle cronache per le presunte attività illegali della sua agenzia, accusata di accesso abusivo a sistemi informatici e di aver creato dossier su figure di rilievo del mondo politico e imprenditoriale.

In seguito a tali accuse, Gallo era stato posto agli arresti domiciliari dall’ottobre precedente e si trovava in attesa di un evento giudiziario cruciale che lo avrebbe visto comparire davanti al Tribunale del Riesame il 19 marzo. Le indagini, che coinvolgevano anche Enrico Pazzali, fondatore dell’Equalize insieme a Gallo, miravano a esplorare la rete di contatti e le presunte collusioni con esponenti dei servizi segreti italiani.

La posizione di Gallo era complessa; non solo era stato un punto di riferimento per numerosi collaboratori di giustizia, ma anche un interlocutore per giornalisti e magistrati interessati alle tematiche della criminalità organizzata. La delicatezza dei suoi verbali, tenuti sotto sequestro dalla procura, testimonia l’importanza delle informazioni in sua conoscenza, informazioni che avrebbero potuto rivelare dettagli significativi sull’intreccio tra Equalize e le intelligence italiane e straniere.

In un contesto così turbolento, la morte di Gallo rappresenta un punto d’arresto per l’inchiesta, complicando ulteriormente la possibilità di gettare luce su una rete intricatissima di presunti legami illeciti. La sua scomparsa non solo priva gli inquirenti del suo potenziale contributo alle indagini, ma sospende anche molte delle domande senza risposta che ancora circondano le vicende di cui era protagonista. L’autopsia disposta dalla Procura potrà forse chiarire le cause della sua morte, ma il destino dell’inchiesta Equalize sembra ora incerto.

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