Domenica 2 marzo, intorno alle 12:30, nel fiume Adda, nei pressi di Zelo Buon Persico in provincia di Lodi, è stato trovato un corpo che si ritiene appartenere a Jhoanna Nataly Quintanilla, una donna salvadoregna di 40 anni. Il cadavere, parzialmente emerso dall’acqua, era contenuto in una valigia, compatibile con quella utilizzata dal suo compagno, Pablo Gonzalez Rivas, per trasportarlo lontano dall’abitazione situata in piazza dei Daini alla Bicocca.
L’autopsia e il test del DNA sono attesi per confermare ufficialmente l’identità della persona deceduta, tuttavia, le autorità nutrono pochi dubbi al riguardo. Il ritrovamento del corpo rappresenta un passo cruciale nelle indagini condotte dai carabinieri. La causa della morte dovrà essere determinata dai medici legali, sebbene il compagno avesse precedentemente confessato che si trattava di un incidente, verificatosi durante un gioco erotico, in cui la donna sarebbe deceduta a causa di un “colpo al collo”. Una spiegazione che lascia scettici gli investigatori del Nucleo investigativo di Milano, sotto la direzione del Pm Alessia Menegazzo e del procuratore aggiunto Letizia Mannella.
Inoltre, l’individuazione del cadavere nell’Adda smentisce la dichiarazione del compagno, secondo la quale avrebbe abbandonato il trolley in un fosso asciutto lungo la strada verso Cassano d’Adda. L’operazione di recupero del corpo è avvenuta intorno alle 17 grazie all’intervento dei sommozzatori dei vigili del fuoco di Torino. Il corpo si trovava appena sotto il livello dell’acqua, vicino alla vegetazione, e delle vesti non è stata rinvenuta traccia.
Nel frattempo, ulteriori accertamenti vengono effettuati dai carabinieri della Scientifica nell’abitazione del compagno, nel tentativo di riscontrare la sua versione dell’accaduto. Le registrazioni video, che mostrano Pablo Gonzalez mentre trasporta un pesante borsone verso un’auto, compromettono ulteriormente la sua versione dei fatti. L’uomo, che aveva addirittura pianificato di fuggire a Lisbona, resta in carcere, considerato un pericolo per la possibilità di fuga e l’inquinamento delle prove.
Mentre gli inquirenti continuano a investigare su questo tragico evento, la comunità piange la scomparsa di Nataly, con candele e lacrime che illuminano il ricordo di una vita spezzata.